A domanda su come si sentisse, Erwin Sperisen ha risposto: “Sotto shock”. Le porte del carcere di Witzwil (Berna) si sono aperte venerdì, poco prima delle 14.30, per l’ex capo della polizia nazionale guatemalteca che stava scontando una condanna a 15 anni per complicità in omicidio. L’annullamento della sentenza da parte del Tribunale federale, in seguito a una decisione della Corte europea per i diritti dell’uomo, ha comportato la sua liberazione anticipata.
Ma dovrà affrontare un quarto processo a Ginevra. Il 53enne, accompagnato da uno dei suoi avvocati, Giorgio Campa, ha insistito sulla sua innocenza e ha definito “un’ingiustizia” il trattamento ricevuto negli ultimi anni dai tribunali di Ginevra.
“Oggi è l’ultima persona che vuole lasciare la Svizzera, perché vuole essere assolto e completamente risarcito per il danno inconcepibile che ha subito”, ha detto il suo avvocato Giorgio Campa.
Secondo l’avvocato, il Tribunale federale ha già dato indicazioni “molto chiare” per questo quarto processo. Ha detto che la condanna come complice di una persona assolta “è illegale”. Campa ha fatto riferimento all’assoluzione in Austria di Javier Figueroa, ex braccio destro di Erwin Sperisen.
L’ex capo della polizia guatemalteca era stato accusato dalla Procura di Ginevra di aver partecipato all’eliminazione fisica di sette detenuti in Guatemala nel 2006, quando le forze di sicurezza guatemalteche avevano preso il controllo di un penitenziario in rivolta.
Notiziario delle 16:00 del 20.10.2023
Notiziario 20.10.2023, 16:30