Turismo dalla Russia, nonostante le sanzioni

Malgrado le sanzioni, gli operatori di viaggio russi continuano a offrire vacanze in Europa occidentale, Svizzera compresa: per aggirare le restrizioni dei collegamenti aerei vengono proposti scali in paesi terzi. Il tutto ha però chiaramente il suo prezzo, riferisce giovedì il Blick, che al tema dedica un articolo.

Nel 2019 pre-pandemico i turisti provenienti dal paese di Putin sono stati all'origine di circa 350'000 pernottamenti, ricorda la testata zurighese. Non tantissimi, ma di recente il direttore di Svizzera Turismo Martin Nydegger ha dichiarato: "Gli ospiti russi sono molto più disposti a spendere. Ci mancheranno". I clienti russi benestanti non dovrebbero comunque completamente mancare dagli alberghi di lusso elvetici, a giudicare dai siti web delle agenzie di viaggio del loro Paese. Malgrado le numerose sanzioni imposte dai paesi occidentali gli operatori pubblicizzano infatti visite guidate in popolari destinazioni turistiche elvetiche.

"Ora è possibile raggiungere le città svizzere via Istanbul, Dubai e Belgrado", afferma l'agenzia moscovita PAC. "Questi sono ora gli hub più importanti non solo per la Svizzera, ma per i viaggi verso i paesi europei in generale". Le deviazioni comportano però un prezzo: per una settimana di vacanza in Svizzera per due persone i viaggiatori russi devono sborsare 450'000 rubli, l'equivalente di circa 7'400 franchi, con un terzo dell'importo destinato al volo.

Il fatto che il gruppo PAC venda il viaggio nella Confederazione compreso lo spostamento in aereo costituisce però un'eccezione. Un'occhiata alle altre offerte dei fornitori di viaggi russi mostra che la situazione incerta dello spazio aereo internazionale influisce sull'offerta di molti operatori.