Il Tribunale criminale di Lucerna ha condannato oggi a 20 anni di reclusione per assassinio un 42enne che aveva ucciso a coltellate la moglie 21enne. L'accusa chiedeva la prigione a vita, mentre la difesa una pena detentiva massima di sette anni per omicidio passionale.
L'uomo è un curdo siriano e la vittima, che era pure sua cugina, una sua connazionale. Il fatto di sangue era avvenuto nel gennaio 2014 a Kriens. Il matrimonio della coppia, che aveva due figli, era stato combinato dalla famiglia dell'omicida in Grecia nel 2008 e non aveva valore legale.
La donna - arrivata nella Confederazione nel 2011 dove era stata raggiunta due anni dopo dal marito - voleva lasciare l'allora 39enne dopo essersi innamorata di un altro uomo.
Il crimine è stato definito dal procuratore come "bestiale" e "barbaro": nell'appartamento di suo zio, la giovane era stata quasi decapitata dall'aggressore. Questi, con un coltello da macellaio con una lama lunga 20 centimetri, trovato nell'abitazione, ha assestato alla donna una decina di colpi, per di più davanti ai loro due bambini.
pon/ATS