Poco meno di due ore di incontro. Da una parte la Commissione giustizia e diritti, dall’altra la direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti, e i consiglieri di Stato Norman Gobbi e Christian Vitta. Al centro anche il rendiconto del Tribunale d’appello dello scorso anno del giudice Damiano Bozzini, che - tra le altre cose - punta il dito contro la Divisione, giudicata troppo ingerente nelle nomine dei funzionari del Tribunale.
“Le nomine sono completamente di competenza della autorità giudiziarie, quindi a differenza di quello che era dieci anni fa oggi il Dipartimento e il Consiglio di Stato non danno più nessun preavviso” afferma Gobbi ai microfoni della RSI. “È vero però che devono sottostare a determinate regole, che devono essere rispettate proprio per la parità di trattamento di tutti i dipendenti dello Stato. Quindi non possiamo avere mondi paralleli. E questa dimensione deve essere vigilata da un lato dai servizi centrali ma anche attraverso la Divisione della giustizia”. Si parla di parità di trattamento, per esempio, nella definizione dei salari iniziali e soprattutto nella conformità rispetto a un’eventuale promozione.
Più in dettaglio, nel documento si legge che il Tribunale è “regolarmente costretto a rivendicare il rispetto del proprio spazio di autonomia nei confronti della Divisione della giustizia, che si ritiene in diritto di subordinare le decisioni sul personale a propri obiettivi o desideri. Creando maggiori difficoltà, ritardi e un uso irrazionale delle risorse”.
Il consiglio di Stato risponderà per iscritto nei prossimi giorni alla lista di domande fatte dalla Commissione.
“Il rendiconto del Tribunale di appello evidentemente preoccupa - dice Fiorenzo Dadò, presidente della Commissione giustizia e diritti - l’incontro di oggi tuttavia è stato disteso e chiarificatore”. E aggiunge: “Sentiremo anche i diretti interessati e poi faremo le nostre valutazioni in merito”. Diretti interessati come l’ex e l’attuale presidente del Tribunale d’appello, che la commissione vorrebbe già incontrare la prossima settimana.
Più in generale si è discusso delle sfide della giustizia, una di queste riguarda la mancanza di risorse: tre richieste in ambito penale sono già state formalizzate. Ma per avere delle risposte, anche su questo, bisognerà aspettare.