A Bellinzona la manifestazione contro il consigliere federale Ignazio Cassis si è protratta fino a tarda serata. Tra striscioni e parole forti urlate dai presenti, il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri ha potuto lasciare il Teatro Sociale, dove si trovava per una conferenza sugli Accordi bilaterali, dopo un’ora e mezza. Le immagini della RSI mostrano Cassis raggiungere di corsa un’auto che si allontana poi velocemente da piazza Governo.
Le proteste erano iniziate questo pomeriggio, promosse dal Coordinamento unitario a sostegno della Palestina (CUSP). I presenti, circa 200, puntavano il dito contro il Consiglio federale, accusato dai partecipanti “di non fare abbastanza per porre fine al genocidio nella Striscia di Gaza”. In serata le persone presenti erano meno, ma la situazione è rimasta tesa.
Cassis: “Facciamo qualsiasi cosa in nostro potere per fare in modo che la guerra finisca”
“Tutti noi soffriamo nel vedere le stesse immagini che vedono i manifestanti”, ha dichiarato Cassis ai microfoni della RSI. “Facciamo qualsiasi cosa sia nel nostro potere per fare in modo che questa guerra finisca, che l’aiuto umanitario arrivi sul luogo, che si trovi una situazione per la pace”.
Intervista a Ignazio Cassis sulla situazione a Gaza
RSI Info 19.09.2025, 23:20
Il consigliere federale, però, ha sottolineato che “il fatto di voler far qualcosa non significa ancora riuscire a farlo, perché la situazione è al di fuori della portata della nostra forza”. E ha aggiunto: “Abbiamo una nazione al mondo che ha la forza di far smettere questa guerra. Sono gli Stati Uniti”.
PLRT: “Profondo disappunto”
Alla luce di quanto accaduto venerdì a Bellinzona, il Partito liberale radicale ticinese (PLRT) ha diffuso una nota nella quale esprime il suo “profondo disappunto” per il fatto che una manifestazione sia “sfociata in inseguimenti e intimidazioni ai danni di partecipanti e invitati”, evidenziando che tra questi vi era il consigliere federale a capo del Dipartimento degli affari esteri (DFAE), Ignazio Cassis, esponente PLR.
La sezione ticinese del partito pone l’accento sul fatto che la libertà di manifestare è sì tutelata dalla Costituzione, ma ricorda altresì che è pure un “diritto poter partecipare serenamente a eventi pubblici”. Il PLRT rammenta che “la libertà di espressione esige reciprocità: chi protesta rispetta le regole, chi partecipa a un evento deve poter entrare e uscire senza timori. Non è normale né accettabile che degli invitati — tra cui persone anziane — siano costretti a rimanere chiusi in un edificio, protetti da cordoni di polizia in assetto antisommossa”.