La scuola Steiner di Origlio chiuderà i battenti. Ad anticiparlo ai microfoni di SEIDISERA, venerdì, era stato il comitato dell’associazione che gestisce la scuola e che si è rivolto alla Pretura ticinese per avviare la procedura di auto-fallimento. Le famiglie che speravano in una riapertura hanno dovuto giocoforza trovare delle soluzioni alternative per i loro figli, con le incognite che questo comporta. Romina Lara ha raccolto la testimonianza di una mamma e di una delle sue due figlie, entrambe scolarizzate alla Steiner fino a poco tempo fa.
Nella foto, linsegna in legno della scuola Rudolf Steiner di Origlio
“L’effetto - spiega Daniela Milone - è abbastanza personalmente devastante. È una grande perdita. Io sono un’ ex allieva di questa scuola. Sono onorata che le mie figlie hanno potuto seguire questa formazione. Accettiamo comunque questo cambiamento sperando che possa rifiorire qualcosa di più solido nel futuro. Perché è una scuola, una scuola di vita, una scuola eccezionale”.
La signora Milone la chiusura la sta vivendo in prima persona insieme alle figlie Elisa e Martina. Quest’ultima ha concluso a giugno l’equivalente della prima media alla Steiner. Elisa già a gennaio era passata alla scuola pubblica in seconda media.
La notizia della mancata riapertura della scuola è ancora fresca. Dopo mesi di incertezze, ipotesi di rilancio, la situazione economica resta insostenibile. Il nuovo comitato, in carica dal 17 giugno, entro metà agosto dovrà liberare gli spazi di proprietà dell’associazione Edith Maryon di Basilea.
Elisa ha da poco vissuto il cambiamento e si dice dispiaciuta per i suoi ex compagni: “Ci ho sofferto un pochino. Sapere che la scuola Steiner chiude a me dispiace tantissimo”.
Una decina degli ex compagni dice concluderà il ciclo per un anno alla Steiner di Minusio. La mamma ci spiega che la decisione di spostare Elisa nella scuola pubblica ad anno scolastico in corso non è legata alla situazione della Steiner: “I motivi sono vari. A gennaio abbiamo deciso di spostarla nella scuola pubblica e abitando ad Origlio è andata a Tesserete, dove si è trovata subito molto a suo agio coi compagni. Coi docenti ha invece avuto ovviamente un po’ di difficoltà inizialmente. Questo perché il sistema scolastico è completamente diverso. Però è andata benissimo”.

La scuola è immersa nella natura e nel bosco e mette a contatto i bambini con gli elementi della madre terra quali ad esempio il legno
Un cambiamento che a settembre anche Martina, la figlia minore, dovrà affrontare. E così altri allievi che sin qui hanno fatto capo alla Steiner di Origlio. Ma Daniela è molto fiduciosa. Tuttavia, sostiene, rispetto alla Steiner la scuola pubblica è un altro mondo. E il cambiamento coinvolge l’intera famiglia: “Alla Steiner di quello che loro loro imparano a scuola arriva un grandissimo nutrimento a casa. E anche durante le riunioni di classe e si crea una sorta di grande famiglia e non crescono solo i bambini ma anche i genitori. Questo con la scuola pubblica non c’è. Si è molto isolati, come famiglie”.
Elisa lo conferma: “Le dinamiche sono diverse. Per esempio i nuovi compagni danno più peso ai voti, si avverte maggiore competitività. Diciamo che l’insegnamento è diverso. Mi sono comunque ambientata molto bene, scolasticamente. In certi argomenti ero anche avanti in confronto a loro, altri invece non li ho capiti molto bene. Però devo dire che gli insegnanti mi hanno aiutato tanto ad ambientarmi”.
Un passaggio cercato e vissuto serenamente, dunque, per Elisa. Una scelta obbligata invece per sua sorella, dettata dalle attuali contingenze della scuola. “Purtroppo - spiega Daniela - quando abbiamo saputo che la maestra di classe se ne andava perché stava cercando lavoro, abbiamo dovuto cercare un’alternativa. Molto sofferta perché comunque era una classe molto unita, con un’ottima docente e l’obiettivo era quello di arrivare fino all’ottava. L’abbiamo iscritta per la seconda media a Tesserete per settembre”. “Timori non ne ha. Ci sarà un periodo di tempo per ambientarsi, per capire il nuovo sistema di insegnamento e di studio, ma sono fiduciosa. Sono ragazzi che comunque dalla scuola Steiner escono belli determinati, con una grande capacità di adattamento alle nuove situazioni”, aggiunge.
E tornando invece a questi mesi di incertezze, di difficoltà economiche della scuola, si erano evocati dei conguagli degli stipendi dei docenti che non erano stati pagati in toto e cose di questo tipo. E le famiglie sono state chiamate ad aiutare anche finanziariamente la scuola, sapendo che c’erano questi debiti scoperti. “Ormai è da anni che le scuole funzionano così. Chi ha la possibilità di sostenerle lo fa”, spiega ancora Daniela Milone.
Quali sono le cause che hanno portato a questa situazione? “Ma è difficile dire. Non voglio entrare in merito perché non conosco tutto quello che è successo”, ammette Milone. “Ci sono tante voci e anche cattiverie che sono state dette in questi anni. Qualcosa è andato storto nell’amministrazione. Non posso dire di più perché non so. Comunque è un grande dispiacere che una scuola così debba chiudere. E mi auguro con tutto il cuore che in un futuro, il più prossimo possibile, possa essere riaperta, si possa riavere un’altra scuola. Steiner”, conclude.