Ticino e Grigioni

“Una persona malata, ma non è un killer”

Nel terzo giorno di processo per il caso di Solduno ha preso la parola la difesa del 22enne che sparò con un fucile alla sua ex compagna - Lunedì prossimo la sentenza

  • 29 novembre 2023, 19:20
  • 29 novembre 2023, 22:45

Dramma di Solduno, per la difesa l'imputato non è un killer

Il Quotidiano 29.11.2023, 19:00

  • Rescue Media
Di: QUOT/RSI Info

“Un caso da non giudicare sull’onda delle emozioni, condizionati dai recenti fatti di cronaca”. È una delle premesse fatte dall’avvocato Luca Guidicelli, a lui il compito di difendere il 22enne che con un colpo di fucile ha rischiato di uccidere la sua ex a Solduno, mentre scappava dalla palazzina in cui era tenuta in ostaggio insieme al nuovo compagno.

“Un piano illogico, architettato da una persona malata, ma che non un è killer”, ha sostenuto mercoledì la difesa del giovane sangallese, durante il terzo e ultimo giorno del processo alle Assise criminali di Lugano. Il giudice Siro Quadri ha fissato la lettura della sentenza per lunedì prossimo. L’accusa, con il procuratore pubblico Roberto Ruggeri, ha chiesto una pena di 17 anni di carcere.

Le perizie parlano di disturbo della personalità di tipo misto, sindrome depressiva ricorrente, disadattamento. Che si traducono in una non piena capacità di intendere e di volere.

Il giovane voleva solo parlarle, la tesi difensiva è che il colpo sia partito accidentalmente in fondo alle scale, quando la ragazza stava per aprire la porta. Ma sul vetro non sono state trovate tracce di sangue, la perizia balistica e la polizia scientifica indicano che i pallettoni hanno prima oltrepassato la porta, poi colpito la ragazza. Visto anche l’arsenale che aveva portato con sé, ieri è stata chiesta la condanna per tentato assassinio e altri 13 reati.

In chiusura del dibattimento l’imputato si è scusato con la ex ragazza, il nuovo compagno e le loro famiglie per le sofferenze causate. “Se potessi tornare indietro non lo rifarei”, ha detto.

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