Alla fine il tempo è stato dalla parte di chi vendemmia, ma non abbastanza da sgomberare tutte le nubi. Nel 2022 le cantine ticinesi produrranno infatti meno vino ed è la seconda annata difficile.
Hanno pesato anche gli attacchi di peronospora, racconta alla RSI Claudio Teoldi, viticoltore di Corteglia. Qua e là i grappoli mostrano i segni di una stagione difficile. Negli scorsi mesi la forte umidità, un anno fa la siccità: “Bisogna stare in vigna ed essere attenti ad ogni minimo cambiamento e da lì adattarsi. È diventato oggettivamente più difficile”, osserva Teoldi.
L’annata 2022, ancorché meno abbondante, soddisfa gli appassionati: “Sono contento di essere riuscito a portare fin qui la stagione. Resta ora l’ultimo passo. Vedremo in cantina con le gradazioni”.

In studio il presidente di Ticinowine
Il Quotidiano 27.09.2023, 19:35
“In questo mese si fa la qualità del vino”
Come Claudio Teoldi, altri 150 viticoltori consegnano le uve alla Cantina Mendrisio. “Abbiamo vigneti con delle produzioni buone, attorno alla media e altri che hanno prodotto magari solo la metà del quantitativo consentito”, dice Piercarlo Saglini, presidente della Cantina Mendrisio.
È in questo mese di vendemmia che si fa la qualità del vino: “Viste le condizioni climatiche di questi giorni possiamo dire che dal punto di vista qualitativo la vendemmia può dirsi riuscita”, conclude Saglini.
“Bisogna adattarsi a quello che ogni anno la meteo ci impone e quindi si hanno delle annate da interpretare. Non si avranno vini di un’intensità marcata come nel 2022, ma si riuscirà a valorizzare il prodotto”, chiude con una certa filosofia Matteo Cavadini, enologo della Cantina Mendrisio.