Un’iniziativa effimera, ma con l’ambizione di lasciare un segno duraturo: sabato, per una giornata, il fiume Cassarate si è trasformato in palcoscenico e piazza pubblica, grazie al progetto “Unfolding the River”, frutto della collaborazione tra l’Università della Svizzera Italiana (USI) e l’associazione Idra.
Una piattaforma galleggiante, installata nel centro del fiume, ha ospitato, e ospiterà nella serata di sabato, letture, musica e performance artistiche, diventando simbolo di una richiesta chiara: più spazi per la cultura indipendente e per la collettività.
La scelta del luogo non è casuale, anzi: è una provocazione. Come racconta Eleonora Tedesco, membro dell’associazione Idra, alle telecamere del Quotidiano: “Penso che proprio quello la renda una provocazione! Tra tutti gli spazi che ci sono, abbiamo creato una piattaforma sul fiume. Dove sono gli altri spazi per esprimersi?” Sebbene la struttura sia temporanea, l’obiettivo è tutt’altro che passeggero.
A confermare questa esigenza di più spazi dedicati alla cultura e alla collettività è anche un recente sondaggio promosso dall’Osservatorio culturale cantonale insieme all’associazione Idra, che ha raccolto le voci di numerosi operatori culturali attivi sul territorio. Il quadro che ne emerge è chiaro: chi fa cultura indipendente ha bisogno di luoghi accessibili, flessibili e adeguati, dove poter creare, sperimentare e condividere il proprio lavoro.
Come spiega Giorgio Robbiani, collaboratore scientifico dell’Osservatorio culturale: “Questi risultati ci sono utili per capire il bisogno della cultura indipendente in relazione agli spazi”. E aggiunge: “Si sta approfondendo la collaborazione con vari enti per comprendere la possibilità di trovare spazi. Noi presenteremo delle proposte”.









