Ticino e Grigioni

“Vogliamo garantire una scuola di qualità”

In occasione del ritorno in classe di 55’000 allievi e oltre 6’000 insegnanti, la direttrice del DECS Marina Carobbio condivide le sue riflessioni e i suoi auspici

  • Ieri, 22:15
08:13

La conferenza di inizio anno

Il Quotidiano 01.09.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano/DC 

È il primo giorno di scuola, ma il quaderno dei compiti di Marina Carobbio Guscetti è già pieno di appunti. Per la direttrice del Dipartimento Educazione, Cultura e Sport le materie più importanti sono la promozione del benessere, la qualità dell’insegnamento e le buone condizioni di lavoro per i docenti. Quelle più ostiche ruotano attorno all’assenteismo crescente e all’uso eccessivo o improprio dei dispositivi elettronici da parte degli allievi. Si è parlato di questo e di tanto altro nel corso dell’intervista in diretta nel nuovo studio de Il Quotidiano.

Troppe assenze

Le cifre parlano chiaro e sono riportate in un documento: in Ticino si è passati da una media di 40 ore di assenza nel periodo 2017-2020 alle 60 del quadriennio 2021-2025. Per rispondere a questo allarme, delle misure sono già state messe in atto, dice Carobbio: un sistema d’allerta per le allieve e gli allievi quando superano le 30 ore di assenza, collaborazioni con i servizi anche esterni al Dipartimento, come il servizio medico psicologico o enti esterni che prendono in carico le difficoltà dei giovani. “Però è un tema di società, che non può essere affrontato solo dalla scuola”, precisa la direttrice del DECS:

“C’è un problema di salute pubblica”

La scuola si trova confrontata con situazioni di dipendenza o di uso improprio di cellulari, smartwatch e social media. Strumenti che possono avere delle ripercussioni negative sulle relazioni tra allievi. “L’utilizzo eccessivo dei dispositivi elettronici provoca problemi di ansia, di isolamento. Un problema, a mio parere, di salute pubblica”, spiega Carobbio. La prima misura applicata è il divieto di utilizzo del cellulare nelle scuole medie. E alle elementari? “Abbiamo fatto un’indagine per vedere come rafforzare le misure anche a livello educativo e preventivo. E, proprio perché l’età di utilizzo di questi cellulari diminuisce, vogliamo estendere questo divieto anche alle scuole comunali”.

Un patto con le famiglie

In questo senso il DECS intende portare avanti delle attività di sensibilizzazione. “Alcune sono già in atto: dialogare con le famiglie, per far capire perché è importante evitare questo utilizzo eccessivo dei cellulari e questo rischio di isolamento. In questo senso, rafforzeremo la collaborazione con la Conferenza dei genitori, ma anche entrando direttamente in contatto con le famiglie tramite le scuole”.

“Sulla scuola bisogna investire”

Marina Carobbio Guscetti non manca di ringraziare docenti e operatori del mondo della scuola. “Ma non basta un ringraziamento. Secondo me ci vogliono anche misure concrete per sostenere il lavoro dei docenti. Però, per farlo ci vogliono anche le risorse finanziarie”. “Sulla scuola bisogna investire”, sottolinea Carobbio.” L’educazione è un settore centrale per lo sviluppo di qualsiasi Paese, quindi anche del Canton Ticino, rivolto appunto a dei giovani per il loro futuro”. 

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