Quattro anni di abusi, per un totale di circa 150 episodi. Sono i soprusi che il 78enne italiano comparso oggi alle Assise criminali di Lugano, reo confesso, commise ai danni della sua nipotina tra il 2021 e il 2024. La Corte lo ha condannato a quattro anni di carcere.
I fatti sono avvenuti dal settembre del 2021 al maggio del 2024 e si è trattato di toccamenti di vario genere, avvenuti praticamente tutti nel Sottoceneri, tra le mura domestiche, in un caso mentre la nipote stava dormendo. L’uomo, in carcere dall’agosto del 2024, si è detto pentito. La perizia psichiatrica allestita su di lui è giunta alla diagnosi di pedofilia e non vi è alcune scemata imputabilità. Inoltre il rischio di recidiva è stato definito alto.
La procuratrice pubblica Anna Fumagalli li ha definiti dei fatti di inaudita gravità, che hanno causato nella vittima una ferita profonda e indelebile. L’imputato, ha aggiunto, si è trasformato da custode in carnefice, con il solo intento di gratificare le sue perverse pulsioni sessuali. Ha agito senza scrupoli, abusando della minore anche quando lei si opponeva chiaramente.
I reati di cui il 78enne è stato riconosciuto colpevole sono quelli di coazione sessuale, atti sessuali con fanciulli, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e pornografia. La Corte, presieduta dal giudice Paolo Bordoli, oltre a una pena di quattro anni, gli ha inflitto l’espulsione dalla Svizzera per otto. Nei suoi confronti sono stati decretati inoltre un trattamento ambulatoriale e l’interdizione, a vita, di qualsiasi attività a contatto con dei minorenni. Fumagalli aveva chiesto cinque anni di carcere. Il difensore, Stefano Pizzola, 30 mesi sospesi a favore della terapia.