“Non ho parole. Sono veramente indignato. Mi faccio la domanda più spontanea che qualsiasi amministratore comunale potrebbe avere in questo momento. Mi chiedo veramente cosa siamo qui a fare? Perché se non si è capaci a definire una situazione di massima emergenza quella che abbiamo vissuto e che stiamo continuando a vivere adesso, veramente mi chiedo cosa ci vuole? Abbiamo bisogno di una guerra anche noi per poterci far dare dei soldi?”: sono parole dure e piene di amarezza quelle del sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio, dopo che il Consiglio federale ha risposto picche lunedì alle sollecitazioni di diversi deputati ticinesi.
Gli aiuti della Confederazione alla Vallemaggia colpita dall’alluvione di questa estate non andranno oltre i 7,5 milioni di franchi già annunciati. Eppure, afferma Dazio, non ci sono dubbi che quanto accaduto richieda un contributo superiore rispetto a quanto previsto dalle norme vigenti. “Certo che ci vuole un aiuto straordinario”, ha detto ai microfoni del Radiogiornale della RSI, “mi chiedo come mai in Svizzera delle situazioni straordinarie sono uscite più volte di fronte a casi molto meno gravi del nostro. Veramente mi faccio moltissime domande. Sono veramente senza parole”.
L’unico altro fronte aperto al momento rimane dunque quello legato ai danni al settore primario, per i quali la direttrice dell’Ufficio federale dell’ambiente, Kathrin Schneeberger, si è incontrata a Bellinzona il 28 novembre con una rappresentanza del Governo ticinese.