È il 20 agosto 2024 quando a Bellinzona, su un cantiere in via Galbisio, si consuma il dramma. Per garantire la sicurezza è stata chiamata una società di vigilanza privata. Tra i suoi addetti una 52enne della regione, che si sta occupando di dirigere il traffico. Proprio lei, verso le 22.30, viene travolta da uno dei camion impegnati nei lavori. La donna muore sul posto. L’autista, un italiano della provincia di Sondrio, finisce sotto inchiesta per omicidio colposo e grave infrazione alle norme della circolazione stradale.
Le indagini – ha appreso la RSI – sono ora giunte al termine. Qualche giorno fa è stata infatti notificata alle parti la chiusura dell’istruzione. Per il 54enne (difeso da Diego Olgiati) la procuratrice pubblica Anna Fumagalli ha preannunciato che firmerà un decreto di abbandono. Non si conoscono ancora le motivazioni esatte alla base della decisione. Certo è che gli inquirenti hanno tentato di ricostruire il più possibile quanto accaduto quella sera.
Pochi istanti prima dell’incidente il camionista aveva descritto all’ausiliaria la manovra che si apprestava a compiere; necessaria per permettere a un altro mezzo pesante di lasciare il cantiere. Dopo avere effettuato una breve retromarcia si spostò in avanti. E mentre procedeva a passo d’uomo, con il lato anteriore destro del veicolo urtò l’agente di sicurezza.
Secondo le ipotesi formulate dal perito, l’ingegner Massimo Dalessi, il conducente avrebbe teoricamente potuto scorgere, almeno per alcuni istanti, la 52enne che si stava avvicinando. Questo elemento non è comunque stato ritenuto sufficiente per promuovere le accuse prospettate inizialmente.
Prima Ora dell’11.12.2025




