Manuele Bertoli ha deciso di smarcarsi dalla posizione del Consiglio di Stato in risposta agli atti parlamentari che chiedevano lumi sulle ragioni della partecipazione di Norman Gobbi a una cerimonia in omaggio di chi si impegnò per l'organizzazione segreta P-26. “Non condivido il fatto che ci sia questa visione benevola su qualcosa che rimane molto problematico”, ha dichiarato in un’intervista alla RSI.
Il consigliere di Stato socialista non ha firmato quella risposta che spiega e giustifica la partecipazione del collega della Lega nell'estate 2015 a una cerimonia in onore dei veterani della P-26, scoperta in Svizzera solo alla fine della guerra fredda. “Da democratico credo che sia problematico, per i cittadini del cantone e della Svizzera, sapere che il governo del nostro paese non era a conoscenza che una parte dei soldi del Dipartimento della difesa finivano in un conto privato per fare cose segrete”. Questo, precisa Bertoli, “in un paese democratico non è accettabile né ora né mai”.
Il Governo però ha ribadito come non si volesse riabilitare la P-26, bensì di riconoscere ai suoi membri la sincera dedizione a favore dello Stato.”Su questo non ho nulla da dire! Rimane il problema che tutto è nato nel segreto prendendo dei soldi pubblici senza avvertire le autorità politiche e questo lascia una macchia importante su questa operazione, per cui onorarla mi pare problematico”.
Quot./Red. MM