Il numero di pirati della strada in Ticino, nella prima metà del 2025, è aumentato molto rispetto agli anni precedenti. Le autorità hanno registrato superamenti dei limiti che fanno impressione.
I record di velocità segnati nel cantone sono di “152 km/h sul 50 con una Porsche e un 130 km/h per un veicolo pesante che scendeva dalla Biaschina” ha dichiarato al Quotidiano Tiziano Triacca, caposervizio dei controlli tecnici di polizia. Non è però certamente un record di cui andare fieri, poiché la conseguenza è l’essere considerati dei pirati della stara. “Non bisogna inoltre basarsi solo sui limiti di velocità”, ha spiegato Triacca, “perché c’è anche un tipo di pirata della strada che viene definito in base alle manovre pericolose e volute”. In seguito, vengono presi in considerazione “i limiti di velocità, da rispettare”.
La legge prevede quindi che “sui 50 km/h, se si circola a 100 km/h, si è considerati pirata della strada”, ha sottolineato il caposervizio, specificando che - quando si tratta di cantieri autostradali, lungo i quali il limite è di 80 km/h - “si è pirati dai 140 km orari”, con la deduzione del margine di tolleranza già applicato.
Sommando le due categorie si è potuto constatare che a maggio i pirati della strada erano già 19, contro i 6 del 2024 e i 10 del 2023. Si tratta sia di conducenti provenienti dall’estero sia di automobilisti locali e i contravventori della legge vengono immortalati dai radar in egual misura. Diversa, però, può essere appunto la dinamica.
“Gli stranieri sono abituati a circolare sulle loro autostrade con dei limiti diversi”, ha rimarcato Triacca, “come in Italia, dove il limite è di 130 km/h”. “Questo può comportare che, per esempio, inserendo il ‘tempomat’ o non accorgendosi del cantiere, un conducente non veda il limite”. L’automobilista estero in questo modo “tiene questa velocità e, con il limite di 80 km/h, sicuramente compie una grave infrazione”.
Lungo il cantiere autostradale di Lugano nord sono stati richiesti più controlli e sicurezza, i quali hanno contribuito all’accelerazione delle cifre. Tiziano Triacca ha riferito che sono stati fatti “più controlli nelle città”, e questo ha permesso di registrare diversi “reati, anche gravi, della circolazione stradale”.
Il controllo delle strade ticinesi non è però in mano esclusivamente ai radar, anche i social contribuiscono: “Tante segnalazioni ci arrivano dai cittadini che fruiscono di questi social media”. La polizia deve “fare tutte le verifiche del caso”, per verificare che i fatti siano stati ripresi “in Svizzera, e se dovesse essere così, si procede con le denunce”, ha concluso il caposervizio.
Nei casi in cui si configura la pirateria stradale le sanzioni vanno dal ritiro della patente (anche oltre 10 anni in caso di recidiva) fino alla prigione.