In occasione della Campagna nazionale contro il cancro della pelle, la Lega Cancro Ticino diretta da Alba Masullo ha organizzato dei controlli di nei e macchie cutanee in diversi luoghi del cantone con i dermatologi aderenti all’iniziativa. Un gesto semplice ma importantissimo.
La pelle è il vestito con il quale nasciamo, ci accompagna per la vita e anche lei, come noi, ha una memoria. “Le nostre cellule della pelle accumulano il danno del sole”, spiega infatti Cristina Mangas, responsabile del centro tumori cutanei complessi dell’EOC, ai microfoni del Quotidiano. “Quando ci si scotta una volta sembra che non succeda niente. Poi ci si scotta due, tre volte... e quelle scottature ripetute, soprattutto nei primi anni di vita, direi prima dei 18 anni, rimangono nelle nostre cellule. Questo, associato a fattori genetici diversi da una persona all’altra, può aumentare il rischio di tumori della pelle”.
Importante proteggere la pelle
Visto che dunque la pelle, in un certo senso, non dimentica, anche noi non dobbiamo dimenticarci di prendercene cura. È importante evitare scottature ripetute ed esposizioni nelle ore più calde. Poi, mettere la crema protezione 30 o superiore e vestiti adeguati, cappellino, occhiali, soprattutto se si fa attività all’aperto nelle ore centrali.
Prevenzione e diagnosi precoce sono tasselli fondamentali. “Guardarsi la pelle ogni tanto è la prima misura di controllo gratis e accessibile a tutti per le persone con fattori a rischio”, prosegue l’esperta. “Persone con antecedenti di melanoma, con pelle chiara, occhi chiari, capelli rossi e tante lentiggini o con tanti nei: in questi casi è consigliato un controllo regolare dallo specialista che valuterà i differenti fattori di rischio. Perché per esempio avere un melanoma prima dei 40 anni è una rarità”.
Circa duecento melanomi all’anno in Ticino
“Il melanoma è il tumore della pelle se vogliamo più pericoloso, ma non il più frequente, che in assoluto è il carcinoma basocellulare”, aggiunge Mangas. “Talmente frequente che non esistono neanche statistiche. Anche il carcinoma squamocellulare sta aumentando la sua incidenza, soprattutto nelle persone anziane”.
Di melanoma si può guarire, visto anche che la grande maggioranza delle diagnosi è fatta in una fase precoce. “La presa a carico dermatologica è sufficiente”, conclude Cristina Mangas dell’EOC. “Alcuni pazienti, purtroppo in uno stadio più avanzato, hanno bisogno di cure sistemiche ma anche su questo abbiamo fatto grandi passi in avanti”.