La procuratrice pubblica Chiara Buzzi ha rinviato a giudizio i fratelli srilankesi che l’11 settembre scorso, a Chiasso, insieme avrebbero ucciso la moglie di uno dei due. Alle Assise Criminali entrambi – che stanno espiando anticipatamente la pena – dovranno rispondere dell’accusa di assassinio (in via subordinata, omicidio intenzionale).
Un delitto figlio della gelosia e della rabbia accumulata dal 45enne, reo confesso. La situazione sarebbe precipitata quando la donna avrebbe espresso l’intenzione di trasferirsi in Francia, con la loro bambina, assieme al nuovo compagno.
Quella mattina, tra le 8.30 e le 9.30 i due avrebbero colto la 40enne nel dormiveglia, mentre era in camera da letto. Seduti su di lei l’avrebbero soffocata: prima a mani nude, poi con un sacchetto (mai recuperato). Versione che il cognato contesta, chiamandosi fuori. A ucciderla sarebbe stato il marito, mentre lui si trovava in salotto. A Chiasso – sostiene inoltre – sarebbe venuto solo per convincerla a non lasciarlo.
Il 45enne cercò di inscenare un malore. Per riuscirci avrebbe addirittura fatto in modo che fosse la figlia a scoprire il cadavere. Quando la ragazzina rientrò da scuola per il pranzo, dopo le 11.30, le avrebbe chiesto cioè di andare in stanza a svegliare la madre. Infine sarebbe uscito dall’appartamento urlando “Mia moglie è morta”. Frase che nei giorni precedenti aveva tradotto al computer in italiano.
Quotidiano del 21.07.2025











