Sono seduti fra il pubblico del processo per il delitto di Aurigeno, amici e parenti della vittima si riconoscono dai visi tristi, tesi. Hanno scelto di venire in aula perché volevano esserci, ma poi è difficile ascoltare dettagli e dichiarazioni.
Due cari amici del custode ci hanno reso partecipi di questa difficoltà, del loro dolore, di quello dei familiari. Un dolore che fin dalle prime ore dopo il delitto ha raccolto anche il sindaco di Maggia, Andrea Sartori. SEIDISERA della RSI lo ha raggiunto al telefono nel pomeriggio. Ha scelto di seguire il processo da lontano.
“Tutto il Municipio, di concerto con la delegazione del Centro scolastico Ronchini, ha deciso di seguire a distanza il processo. Questo per una questione di rispetto e riguardo nei confronti della famiglia. Perché alimentare clamori porterebbe solo effetti negativi. E quindi manterremo durante tutta la settimana un profilo molto basso”, spiega Sartori.
Profilo basso discrezione che ha chiesto la famiglia della vittima sin da subito. “Dopo l’apprezzato moto di solidarietà che si è scatenato, la famiglia ha richiesto alle istituzioni di poter essere lasciata tranquilla. Ed è una volontà che vogliamo mantenere”, prosegue il sindaco di Maggia.
Il sindaco fa riferimento all’associazione che era nata spontaneamente subito dopo l’omicidio, con l’obiettivo di raccogliere fondi per i tre figli della vittima. In poco tempo aveva raccolto 200’000 franchi, subito girati alla famiglia. “Il clima di partecipazione, ma all’insegna del basso profilo, si respira tutt’oggi. Questo non significa che la comunità abbia dimenticato questo episodio. Probabilmente non lo dimenticherà mai. Ma abbiamo ben chiara questa volontà: osservare ma con equilibrio, nel rispetto delle volontà della famiglia”, conclude Sartori.

Inizia il processo per il delitto di Aurigeno
Il Quotidiano 12.05.2025, 19:00