Ticino e Grigioni

Discarica e poi prati alla Buzza, via libera ai 18 milioni

Il Gran Consiglio ha approvato il credito per il progetto che nel 2035 riqualificherà la “porta d’entrata” della Valle di Blenio

  • 16 aprile, 20:54

17 milioni per la Buzza di Biasca

Il Quotidiano 16.04.2024, 19:00

Di: SDS/QUOT/RSI Info

La “porta d’entrata” della Valle di Blenio cambierà volto. Il Gran Consiglio ha approvato martedì, a larga maggioranza, il credito da quasi 18 milioni di franchi per la discarica della Buzza di Biasca. Il progetto concerne la zona dove oggi ci sono un’azienda che lavora gli inerti, i resti degli scavi di AlpTransit, una zona agricola e un piccolo bosco. La futura discarica - ricorsi permettendo - sarà gestita dal Cantone e dovrebbe essere già attiva da fine 2025 e per 10 anni. L’area verrà poi riqualificata. La discussione in Gran Consiglio si è lungamente concentrata sul fatto se inserire nella legge la possibilità di gestione pubblica delle discariche. Per finire, questo dettaglio verrà trattato in futuro in un atto parlamentare.

Prima luogo di estrazione del materiale franato. Poi deponia del materiale di Alptransit, nonché luogo di lavorazione di inerti da parte di un privato. Ora, per i prossimi 10 anni, la Buzza cambierà di nuovo destinazione. “Abbiamo circa 400’000 metri cubi di produzione di scarti edili su tutto il territorio cantonale”, spiega alla RSI Giovanni Bernasconi, direttore della Divisione Ambiente del DT. “Circa 200’000 sono prodotti dal Sopraceneri, per cui se noi calcoliamo una durata di un decennio, vediamo che si riesce a far fronte al fabbisogno sopracenerino”.

Potrà contenere un milione e 400’000 metri cubi di materiale: meno rispetto al potenziale. Si è scelto di appoggiare la nuova deponia a quella di Altptransit, facendola scendere a gradoni fino alla strada cantonale. Si ricreeranno il bosco e i prati, addirittura più ampi di quelli odierni. “Le superfici agricole, che attualmente sono di circa 60’000 metri quadri, alla fine della riqualifica superaranno i 130’000 metri quadri di terreno, di cui oltre 70’000 SAC, ovvero superfici di avvicendamento agricolo. Ciò che sparirà provvisoriamente, sarà più che ampiamente recuperato”, spiega Giovanni Bernasconi.

Ci saranno anche interventi per la biodiversità, un nuovo passaggio faunistico d’importanza nazionale e la contiunazione della pista ciclabile, con un nuovo snodo. La riqualifica ambientale era proprio una delle condizioni poste dal Comune di Biasca. “Una era la dismissione dell’attività lavorativa della Otto Scerri e la seconda era la conclusione del cantiere nel limite dei dieci anni”, dice il sindaco Loris Galbusera. Voci critiche sul progetto si erano levate, per i possibili disagi: “Qualche problema ci sarà ma siamo fiduciosi che saranno controllati da chi gestirà la discarica”, conclude il sindaco di Biasca.

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