Ticino e Grigioni

Elezioni Ticino23, partecipazione stabile

Dati in linea con quelli del 2019 - Il 6-8% ha già votato per il Governo e il Parlamento - A Chiasso però si è già al 15%

  • 18 marzo 2023, 10:33
  • 14 settembre 2023, 21:54
Schede mancanti a Sonogno

Schede mancanti a Sonogno

  • ©Ti-Press / Benedetto Galli
Di: Diem

In Ticino, a poco più di 15 giorni dal 2 aprile, non si è ancora assistito al massiccio ricorso al voto per corrispondenza per eleggere i membri del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio che resteranno in carica fino al 2027. I dati, raccolti presso le cancellerie dei principali centri urbani da laRegione, indicano che finora ha votato all'incirca il 6-8% degli aventi diritto. Più o meno quanto avvenuto nel 2019 quando la partecipazione globale era stata del 59,3%.

Le cifre sono simili a quelle di quattro anni fa e, anche stavolta, si conferma la differenza d'approccio all'appuntamento elettorale dei sottocenerini e dei sopracenerini. Con i primi più inclini a votare anticipatamente per corrispondenza e i secondi più attendisti.

A Bellinzona è arrivato il 4% delle schede. A Locarno circa il 6% con una flessione di circa 3 punti percentuali rispetti al 2019. A Mendrisio si è a poco più del 5,5%. A Lugano qualcosa meno del 7% (2'400 buste su 34'600). Fa eccezione Chiasso. Quattro anni fa, a questo momento della campagna, aveva già votato il 12% degli elettori, mentre ora si è al 15%.

Elezioni cantonali: il dibattito del lunedì

Speciale Elezioni 13.03.2023, 21:10

Lunedì sera la seconda proiezione RSI

Magari qualche movimento si vedrà dopo che la RSI lunedì sera avrà pubblicato la seconda proiezione elaborata da Ad Hoc Informatica Sagl. La prima, uscita il 27 febbraio, indicava che il nuovo Consiglio di Stato sarebbe stato formato dai quattro uscenti (Norman Gobbi e Claudio Zali sulla lista Lega-UDC, Christian Vitta su quella PLR e Raffaele De Rosa su quella del Centro) più Marina Carobbio (Socialisti-Verdi). Per il Gran Consiglio si profilava invece la crescita dell'UDC a scapito della Lega, la tenuta del PLR, la leggera flessione per il Centro, il PS e i Verdi a vantaggio delle piccole formazioni già presenti in Parlamento (Movimento per il socialismo, Più Donne e Partito comunista) con la possibilità di ottenere un seggio anche per Verdi liberali e Avanti con Ticino&Lavoro.

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