Marco Baudino, presidente della Commissione film per giovani (affiliata al DECS), ha fatto fatica a visionare il contestato lungometraggio “A Serbian Film”. È quanto si può leggere nell’edizione di mercoledì de laRegione. Ma una volta questa visione conclusa, la sentenza è stata inequivocabile: il film è ormai vietato ai minori di 18 anni.
La pellicola del 2010 entra solo ora nella banca dati ufficiale per il semplice motivo che, non essendo mai stata diffusa nelle sale del territorio elvetico, non era mai stata valutata. Ciò non significa però che verrà proiettata nei cinema: “Non credo che qualche distributore sia disponibile a confrontarsi con l’ira di un pubblico inconsapevole” ha dichiarato Baudino. Ma se qualcuno decidesse comunque di farlo, nulla glielo impedirebbe: in Svizzera, infatti, a differenza di altri paesi, la legge non ammette la censura.
Il presidente della Commissione ha poi aggiunto che questo film può urtare sia un pubblico giovane, che la sensibilità di molti adulti. La ragione? Scene di violenza, necrofilia e pedopornografia, che fanno sembrare lo scandaloso "Salò e le 120 giornate di Sodoma" di Pier Paolo Pasolini “un Harmony”.
mrj