Il referto autoptico dovrebbe giungere a giorni. Un rapporto atteso, che potrebbe fornire importanti elementi per chiarire le circostanze della morte della 24enne eritrea deceduta la sera del 3 luglio scorso, dopo essere caduta dal balcone del suo appartamento di Bellinzona. Secondo gli inquirenti – ricordiamo - la donna sarebbe stata spinta dal compagno, tuttora in carcere con l’accusa di omicidio intenzionale. Lui nega però ogni addebito.
L'uomo dovrà vedersela ora anche con i propri figli, di due e quattro anni, che il mese scorso – si è appreso oggi, martedì – si sono costituiti accusatori privati. A farsi avanti in sede penale è stato il loro avvocato, nominato dopo che il procuratore pubblico Moreno Capella (titolare delle indagini) aveva suggerito la necessità di avvalersi di un rappresentante legale.
Questo garantirà sia la possibilità di accedere agli atti dell’inchiesta, sia il diritto di avanzare (in caso di accertata colpevolezza del 35enne) le pretese risarcitorie riservate alle vittime di reati. I due bimbi vivono attualmente da una parente della madre.
Francesco Lepori