Ticino e Grigioni

Il Comune di Calanca ha dieci anni e guarda al futuro

L’anniversario è stato festeggiato a Selma - Restano le sfide dovute alle “crescenti esigenze e risorse limitate”, si auspica quindi una maggiore collaborazione con gli altri Comuni

  • 2 ore fa
03:09

Calanca, 10 anni fa la fusione

Il Quotidiano 24.08.2025, 19:00

  • RSI
Di: Il Quotidiano/ATS/Pa.St. 

Era l’11 luglio del 2014, quando nella votazione per l’aggregazione di Arvigo, Braggio, Cauco e Selma, in Val Calanca, il risultato fu netto: zero voti contrari e un’astensione bassa. Ed è così che il 1° gennaio del 2015 è ufficialmente nato il Comune di Calanca.

Sono passati dieci anni dalla concretizzazione del progetto aggregativo. Un anniversario che è stato festeggiato, domenica, a Selma. C’è soddisfazione, ma “esigenze crescenti e risorse limitate” bussano ancora alla porta per unire le forze, come sottolineato al Quotidiano da Dorothea Rigonalli, sindaca di Calanca: “Penso che nel futuro si dovrà cominciare a collaborare di più con tutti i Comuni, tutti vedono che soprattutto a livello amministrativo è difficile trovare personale”.

In vent’anni i Grigioni sono passati da 208 a 100 Comuni. Ed è nel 2015 che sono nati più nuovi Comuni aggregati, ben sei, con quello di Calanca. Oggi il governo retico spinge ancora per aggregare. Incoraggia, finanzia ma non può obbligare, come ricordato da Thomas Kolleger, responsabile dell’Ufficio grigionese per i Comuni: “In qualche regione c’è la necessità di mettere insieme i Comuni per rinforzarli”. Una via, questa, auspicata anche dal consigliere di Stato Martin Bühler, che ha sottolineato: “Ma non è Coira che indica la direzione”.

L’idea di allargare ulteriormente il Comune di Calanca nel futuro prossimo non piace per forza a tutti, ma chi un tempo era contrario, inizia a pensare di dover fare di necessità virtù: “Se penso al segretariato della Calanca, si contano persone che sono quasi over 60. Fra quattro anni ci dovremo occupare di questo problema: o si fa una fusione dei Comuni oppure una fusione amministrativa” ha detto Graziano Zanardi, sindaco di Rossa e vicepresidente della Regione Moesa.

I tre primati dell’unica aggregazione in Val Calanca

Ci sono tre primati che rendono unica l’aggregazione comunale avvenuta dieci anni fa in Val Calanca. Li elenca Simon Theus, sostituto del capo dell’Ufficio cantonale dei comuni. “È stato uno dei progetti più veloci che abbiamo seguito. Non abbiamo fatto molte riunioni. È l’unico a non aver avuto voci contrarie nei quattro ex-comuni. Ed è una delle aggregazioni più economiche con un sostegno cantonale pari a 1,2 milioni di franchi”, spiega Theus in un’intervista con Keystone-ATS.

Secondo il funzionario è anche interessante il nome scelto: Calanca. Già allora c’era l’idea di creare un Comune di valle. Ma da un decennio a questa parte poco si è mosso versa questa direzione, auspicata a chiare lettere anche da Coira. “Non è che sia successo nulla. Discutiamo in modo intenso con le autorità della valle. Purtroppo però siamo rimasti al livello delle discussioni, senza procedere con passi concreti” si rammarica Theus. Ma la speranza che dai Comuni di Castaneda, Santa Maria in Calanca, Buseno, Calanca e Rossa nasca un giorno un’unica località non è ancora persa. Theus cita l’esempio di un altro Comune nel Grigioni italiano: “In Bregaglia già negli anni Settanta si parlava di aggregazione. Ma ci sono voluti ben trent’anni finché non si è affrontato il tema in modo concreto. La fusione è poi avvenuta nel 2010”.

Ma come si spiega Theus questo decennio di stallo? “Ci sono diverse visioni su come dovrebbe svilupparsi strutturalmente la Val Calanca. C’è chi ritiene che un comune di 800 abitanti sarebbe troppo debole e si dovrebbe fusionare con parte della Mesolcina”. Castaneda che si affaccia sulla vallata parallela già da anni accenna a una possibile fusione con Grono.

Secondo Theus quest’unione potrebbe creare seri problemi. “Il resto della valle verrebbe indebolito fortemente. Anche solo se pensiamo all’unica scuola della valle, che ha proprio sede a Castaneda, metterebbe in difficoltà gli altri paesi” spiega il funzionario. Per evitare una frammentazione per il Cantone è necessaria una fusione.

Ma per questo serve tempo e pazienza. Sono due degli ingredienti necessari per portare avanti un’aggregazione. “Ci vuole la convinzione che assieme si dà vita a una struttura migliore, più efficiente anche in termini finanziari. E sono necessarie anche le persone influenti, che vedano le opportunità in una fusione” spiega Theus. Il funzionario prende come esempio il primo sindaco di Calanca, Rodolfo Keller. Un decennio fa era riuscito a convincere i circa 200 abitanti di Arvigo, Braggio, Cauco e Selma ad unirsi. La spinta deve quindi avvenire in loco.

L’unione, ricorda Theus, è importante anche per affrontare e gestire le crisi. Basti pensare alla frana del Pizzo Cengalo in Bregaglia o la frana di Brienz/Brinzauls nel cuore dei Grigioni. In entrambi i casi sono stati colpiti due comuni che dieci e 15 anni fa si sono uniti, ovvero Albula/Alvra e Bregaglia. “È impossibile gestire catastrofi simili in un piccolo comune” afferma Theus.

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