Il comitato cantonale del PLR ticinese, riunitosi giovedì sera, poteva essere l’occasione per polemiche e litigi, dopo i risultati non esaltanti dell’annata elettorale, chiusa con la sconfitta di Alex Farinelli nel ballottaggio per il Consiglio degli Stati di una decina di giorni fa. “Il liberalismo deve unire anche al nostro interno”, ha detto il presidente Alessandro Speziali, in palese allusione agli scambi avvenuti nei giorni scorsi per mezzo stampa e sui social media.
A Manno, però, i vertici sono usciti sostanzialmente indenni da critiche, complice probabilmente l’assenza di alcuni esponenti che si erano espressi attraverso altri canali a distanza. Speziali non si è detto né preoccupato né sollevato per il mancato confronto, ma “motivato”. In questi giorni, ha detto ai microfoni della RSI, “abbiamo letto critiche anche feroci e quello che ho fatto dalla prima ora dopo il ballottaggio è stato raccogliere tutti questi impulsi (...). C’è la consapevolezza che l’autolesionismo non porta da nessuna parte”.
Speziali, che rimane in sella e gode ancora della fiducia dei presenti all’incontro, ha promesso “un cambio di marcia per come si pone e i temi che sceglie” e così “tornare a convincere i ticinesi”, accorciando la distanza dal ceto medio e facendo “un bagno di umiltà e di realtà”.