I treni a idrogeno stanno per entrare in servizio nelle Alpi. I primi convogli a zero emissioni inquinanti inizieranno a circolare sulla linea non elettrificata della Val Camonica. Rimpiazzeranno le vecchie locomotive diesel che circolano sui binari tra Brescia, Iseo e Edolo. A pochi chilometri quindi da Tirano e dalla Valposchiavo che, ormai già una ventina di anni fa, si era dimostrata molto interessata all’idrogeno e alle sue potenzialità. Un progetto regionale, mai concretizzatosi, prevedeva di dare vita alla produzione, sfruttando l’energia dispersa in discesa dai treni della Ferrovia retica per rompere le molecole d’acqua, per alimentare dei bus elettrici.

Il passaggio dal diesel all'idrogeno permetterà di evitare l'emissione di inquinanti nell'aria della vallata alpina
Il primo treno che servirà è stato presentato nei giorni scorsi dopo le prime corse di prova. Il servizio regolare, stando a quanto annunciato da Trenord che gestisce la linea, prenderà avvio con l’entrata in servizio di 7 convogli entro la primavera 2026. Prenderà così concretezza il progetto di decarbonizzazione “H2iseO” promosso dal gruppo FNM (l’ex Ferrovie Nord Milano S.p.A.). Un progetto che mira a fare della Valcamonica la prima Hydrogen Valley italiana, con un investimento di circa 350 milioni di franchi svizzeri (ne sono previste diverse grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, PNRR).
Il progetto riguardante la linea Brescia-Edolo (aperta nel 1907, lo stesso anno dell’inaugurazione delle nel frattempo smantellate Locarno-Bignasco e Bellinzona-Mesocco) prevede la messa in servizio di 14 treni a idrogeno (degli Alstom Coradia Stream H). Per garantirne l’esercizio, si apprende da un comunicato di Regione Lombardia, vi sarà anche la creazione di tre impianti di stoccaggio, distribuzione e produzione di idrogeno: a Iseo sfruttando il biometano, mentre a Edolo e Brescia partendo da energia elettrica rinnovabile.

Il convoglio a idrogeno è simile ai treni regionali Donizetti già in circolazione ma ha una carrozza in più che ospita l'impianto a idrogeno e il serbatoio
I treni a idrogeno Alstom (in diretta concorrenza sul mercato mondiale con i FLIRT H2 della svizzera Stadler Rail) che faranno capolino nella vallata alpina lombarda (iscritta nel patrimonio UNESCO per le incisioni rupestri) dispongono di 260 posti a sedere e 8 per le biciclette. La manutenzione sarà assicurata dalle nuove officine espressamente pensate per i treni a idrogeno realizzate da Ferrovienord a Rovato, in Franciacorta.
Il collegamento mancato con i Grigioni
Nel corso dei decenni si è fatta più volte largo l’idea di collegare tramite una galleria la linea Brescia-Edolo al sistema ferroviario della Valtellina e dei Grigioni a Tirano, dove si trovano le stazioni della Milano-Tirano e della Ferrovia retica. La fattibilità del traforo del Mortirolo è stata più volte studiata. Solo negli ultimi 30 anni la questione è stata affrontata dalle comunità locali, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia come pure dall’Ufficio cantonale energia e trasporti dei Grigioni. Ma il progetto riguardante lo scavo di una galleria di circa 14 chilometri non è mai decollato. Di recente la discussione sul traforo del Mortirolo era anche tornata d’attualità in relazione alle opere da prevedersi per le Olimpiadi invernali 2026 per “avvicinare” le località di Livigno e Cortina ma anche per garantire un collegamento alternativo in caso di blocco della circolazione in Valtellina.