Era l’ottobre del 1944 quando un gruppo di partigiani in cerca di rifugio fu sorpreso dai fascisti mentre era in attesa dell’autorizzazione per entrare in territorio svizzero, al confine tra la val Vigezzo e la val Onsernone. Inizialmente furono respinti, ma quando i miliziani fascisti si avvicinarono e aprirono il fuoco, gli ufficiali elvetici aprirono la frontiera.
I fatti si svolsero ai Bagni di Craveggia. Ed è lì che oggi, martedì, sono state posate tre pietre d’inciampo in memoria di altrettanti partigiani. Si tratta di Federico Marescotti, comandante partigiano ucciso durante l’attacco fascista e sepolto a Comologno; Renzo Coen, ferito mortalmente e deceduto due giorni dopo all’ospedale di Locarno; e Adriano Bianchi, gravemente ferito ma poi sopravvissuto.

A 80 anni dai fatti dei Bagni di Craveggia
Il Quotidiano 26.01.2024, 19:00
Alla cerimonia per la posa delle tre pietre ai Bagni di Craveggia hanno preso parte, tra gli altri, l’ex consigliera federale Ruth Dreifuss, la consigliera di Stato ticinese Marina Carobbio Guscetti, il sindaco di Onsernone Andri Kunz e alcuni membri della famiglia Bianchi.
I Bagni di Craveggia
L’evento - come si legge in un comunicato del Gruppo per la memoria 1943-1945 - è stata “un’occasione fondamentale per riflettere sulle conseguenze drammatiche delle politiche di respingimento durante la Seconda Guerra Mondiale e per onorare chi sacrificò la vita per la libertà”.
Le pietre d’inciampo a Brissago
L’iniziativa, promossa dal Gruppo in collaborazione con l’Associazione svizzera delle pietre d’inciampo, è la continuazione di un progetto iniziato un anno fa a Brissago con la posa di quattro pietre per la famiglia Gruenberger, respinta dalle autorità elvetiche e deportata ad Auschwitz.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/ticino-grigioni-e-insubria/Il-retaggio-di-Brissago-tra-accoglienza-e-rifiuto--2052553.html

I partigiani uccisi ai Bagni di Caraveggia
SEIDISERA 12.08.2025, 18:00
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