"Il sentimento è che la giustizia penale non sia pronta ad affrontare casi come questo, che sono molto rari. Ci voleva forse più coraggio per distanziarsi almeno in parte dalle conclusioni delle perizie": questa l'opinione espressa a caldo dall'avvocato Carlo Borradori dopo la sentenza del processo sul quadruplo omicidio di Rupperswil.
Il legale è il patrocinatore delle due sorellastre dei giovani uccisi dall'imputato, che risiedono in Ticino e avevano un legame molto forte con le vittime. "Sono venute a conoscenza dei fatti attraverso i media e questo le ha profondamente colpite", racconta. Il suo compito è stato quello di "fare da filtro", seguendo passo dopo passo tutta la procedura giudiziaria per poi raccontarne i risultati alle sue assistite, costituitesi accusatrici private. Un compito difficile: nel processo si sono raccontati fatti "indescrivibili, un condensato di perversione, sadismo, sangue freddo (...), l'aria era pesante e la tensione palpabile". L'aula piena, oltre 100 persone fra giornalisti, pubblico e addetti ai lavori, in Svizzera costituiva un unicum.
Ora anche lui attenderà le motivazioni del verdetto, per poi trarre le sue conclusioni dal profilo legale.
Rupperswil, le reazioni degli avvocati
Telegiornale 16.03.2018, 21:00
RG 12.30 del 16.03.18 - Le considerazioni dell'avvocato Carlo Borradori, raggiunto al telefono da Francesca Torrani
RSI Info 16.03.2018, 13:43
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CSI 18.00 del 16.03.2018 Il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 16.03.2018, 18:28
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RG 18.30 del 16.03.18 - La corrispondenza di Anna Maria Nunzi
RSI Info 16.03.2018, 19:12
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