Ticino e Grigioni

La malattia della lingua blu è arrivata in Ticino

Riscontrati i primi casi di febbre catarrale ovina in cinque aziende del Mendrisiotto - Il virus non è pericoloso per l’uomo

  • 14 settembre, 10:36
  • 14 settembre, 22:31
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La febbre catarrale è arrivata in Ticino

Il Quotidiano 14.09.2024, 19:00

  • Immagine d'archivio Tipress
Di: Pa.St. 

La febbre catarrale ovina (detta anche malattia della lingua blu) è per la prima volta arrivata anche in Ticino. Venerdì sono infatti risultati positivi otto campioni provenienti da cinque aziende del Mendrisiotto, che riguardano sette ovini e un bovino, come reso noto sabato dall’Ufficio del veterinario cantonale.

La malattia, che è di origine virale ed è trasmessa da moscerini (Culicoides), può provocare sintomi anche gravi nei ruminanti, ma non è pericolosa per l’uomo, assicurano le autorità.

Non è comunque la prima volta che la febbre catarrale compare in Svizzera: era già stata rilevata nel 2007. In seguito era scattata una vasta campagna di vaccinazione, spiega il veterinario cantonale Luca Bacciarini, interpellato dalla RSI. Ora si tratta di una nuova ondata, che era attesa: “Già lo scorso anno c’era stata una serie di casi nell’Europa settentrionale e piano piano la malattia si è spostata verso sud, in Germania”. Di recente la sua presenza è stata confermata anche in Lombardia e Val d’Aosta.

la febbre catarrale in Svizzera

La distribuzione della malattia in Svizzera, al 9 settembre 2024

  • USAV

Si tratta adesso di comprendere di quale sierotipo si tratta: il sierotipo 3 può causare sintomatologia grave anche nei bovini e una elevata mortalità, mentre il sierotipo 8 causa apparentemente sintomi più lievi e bassa mortalità. I risultati relativi al Ticino saranno disponibili nei prossimi giorni. Nel frattempo è noto che oltre San Gottardo è confermata soprattutto la presenza del tipo 3 (quello più grave).

Obbligo di notifica e misure di prevenzione

La febbre catarrale ovina - sottolineano le autorità - è soggetta all’obbligo di notifica. “Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, devono immediatamente rivolgersi al loro veterinario di condotta. L’agente patogeno non è pericoloso per l’essere umano e i prodotti a base di latte o carne possono essere consumati senza riserve” si legge in una nota.

In questo momento le misure di prevenzione consistono nel proteggere gli animali dalle punture di questi insetti con l’uso di repellenti e insetticidi topici e la rimozione o copertura dei siti di riproduzione (cumuli di letame e acque stagnanti).

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Notiziario

Notiziario 14.09.2024, 11:00

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