Con l’inverno alle porte e l’entusiasmo per gli sport sulla neve in costante crescita, la sicurezza in montagna diventa un tema di cruciale importanza. Come muoversi in sicurezza su un pendio innevato? Come interpretare correttamente il bollettino valanghe? Come usare ARTVA, pala e sonda in modo efficace? Queste domande fondamentali per chi ama vivere la montagna d’inverno sono al centro di “Oltre la traccia”, il nuovo e ambizioso progetto formativo promosso dalle Guide Alpine Ticinesi di cui hanno dato notizia alla trasmissione Prima Ora della RSI.
Un programma completo per prevenire gli incidenti in montagna
A spiegare lo speciale programma sono stati la guida alpina Massimo Bognuda e Pierre Crivelli, accompagnatore di montagna. L’iniziativa, ideata lo scorso anno, si articola in cinque giornate dedicate interamente alla prevenzione degli incidenti da valanga e alla promozione di una solida cultura della sicurezza in montagna. Il programma, identico per tutte le date, è stato pensato per un pubblico ampio di appassionate e appassionati di sport invernali, includendo sci alpinismo, freeride e racchette da neve. La scelta di date separate e autonome mira a garantire la massima comodità e accessibilità per la popolazione ticinese. L’obiettivo primario di “Oltre la traccia” è sensibilizzare il pubblico, fornendo strumenti pratici e conoscenze fondamentali per muoversi con maggiore consapevolezza e responsabilità nel suggestivo ma talvolta insidioso territorio alpino.
“L’ultima a decidere è la montagna”
Le giornate formative si svolgeranno tra dicembre 2025 e gennaio 2026, toccando cinque località chiave della Svizzera italiana: Cioss Prato, Airolo, San Bernardino, Carì e Nara. Questa distribuzione geografica permette di raggiungere un vasto bacino di utenza, rendendo la formazione accessibile a un numero maggiore di persone. L’iniziativa non è dedicata solo a chi fa già scialpinismo ad un certo livello. “Queste giornate, ha spiegato Massimo Bognuda, in particolare sono dedicate al principiante che vuole avvicinarsi alla montagna in sicurezza, però non fanno male anche a chi crede di essere esperto perché la montagna è ancora l’ultima che decide”. La giornata infatti inizierà con un’introduzione sull’aspetto teorico dei rischi valanghivi, quindi capire la meteorologia, ha riferito l’accompagnatore Crivelli, imparare a leggere il bollettino valanghe perché non bisogna sottovalutare l’inverno, non bisogna sottovalutare la neve e il cambiamento della neve se stesso.
L’importanza della formazione unita ad attrezzature aggiornate
I due tecnici rivelano poi che a queste giornate si avvicinano anche gruppi di giovani, con il loro carico di domande mentre “l’anziano” talvolta non ritiene di aver bisogno di formazione per poi scoprire, ribadiscono gli esperti di montagna, che “non ha completamente la materia sotto mano”. Oltre alle nozioni fresche serve anche l’attrezzatura in buone condizioni, o banalmente aggiornata e di ultima generazione, per uscire indenni da pericoli come le valanghe.
Guida Alpina e Accompagnatore, ruoli distinti e certificati
Contrariamente a quanto si possa pensare, la Guida Alpina, il Maestro d’Arrampicata e l’Accompagnatore di Montagna non sono semplici appassionati, ma professionisti con un diploma federale, ottenuto tramite esami rigorosi. Questo percorso formativo assicura una preparazione completa e approfondita, indispensabile per operare in un ambiente complesso come quello montano. Crivelli riassume tutto in poche parole. “La guida alpina ti porta in cima al Cervino e ti fa scendere in maniera sicura. L’accompagnatore di montagna ti porta intorno al Cervino e ti spiega le curiosità e le peculiarità del Cervino”.








