La notizia della morte di Dick Marty si è immediatamente diffusa anche oltre i confini ticinesi e elvetici. Tra i primi a ricordare la lunga carriera di Marty c’è il presidente della Confederazione Alain Berset: “Come procuratore, consigliere di Stato, consigliere agli Stati o come parlamentare al Consiglio d’Europa si è instancabilmente impegnato per la dignità umana e lo Stato di diritto”.
Anche il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del dipartimento degli esteri, ha dedicato un post su Twitter all’ex collega di partito.
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
La segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić si è detta rattristata dalla notizia. Dick Marty ha fatto parte dell’Assemblea parlamentare dell’istituzione dal 27 gennaio 2003 al 23 gennaio del 2012.
Il presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Tiny Kox
In Serbia, Kosovo e Albania Dick Marty era un nome conosciuto e controverso. Il sito della televisione pubblica serba lo ricorda in prima pagina come l’uomo le cui inchieste hanno dato vita al tribunale speciale per il Kosovo con sede all’Aja. Per la RTV pubblica albanese è l’uomo dell’inchiesta sulla cosiddetta “casetta verde” contro l’UCK.
L’ex ministro degli esteri della Serbia ed ex presidente dell’Assemblea generale dell’ONU Vuk Jeremic
La home page della TV serba alle 15.

La home page della TV albanese

La home page della TV kosovara.

Per via delle sue accuse all’UCK, Marty non godeva di buona stampa nel campo albanese. Ancora nel 2022 il governo Rama aveva tentato senza successo di ottenere una “sconfessione” del rapporto Marty sul traffico d’organi da parte del Consiglio d’Europa. Il premier albanese ha sempre respinto con sdegno le accuse di traffico d’organi da parte dell’esercito di liberazione del Kosovo e di implicazioni da parte albanese, affermando che la storia è nata in circoli russi.