Ticino e Grigioni

Nasce il “carrello sospeso” per i bisognosi

La startup ticinese WeSherpa trasforma le donazioni in beni essenziali, garantendo scelta e dignità

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Come un caffé sospeso

Il Quotidiano 09.12.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano - Simone Previatello/sdr 

Sull’onda del successo del “caffè sospeso”, un’idea di solidarietà che ha conquistato il mondo, nasce a Lugano WeSherpa, una startup che eleva il concetto di donazione a un nuovo livello, trasformandolo in un circuito digitale trasparente e inclusivo. L’obiettivo è chiaro: restituire dignità e potere d’acquisto a chi si trova in difficoltà, permettendo loro di scegliere liberamente i beni essenziali di cui hanno bisogno.

Il funzionamento è semplice e innovativo. Chiunque può effettuare una donazione presso uno dei negozi aderenti al circuito WeSherpa. Come spiega Paolo Bortolin, co-fondatore della startup, quando si donano 10 o 100 franchi, la totalità dell’importo viene lasciata presso il negozio in donazione per essere poi consumato. Il credito è al 100%”. La peculiarità sta nel modello di business: WeSherpa non trattiene nulla dalle donazioni. Sarà il negozio a versare una piccola percentuale (dal 2 al 5%) alla startup, coprendo così i costi di gestione del sistema.

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Chiasso, caffè sospeso e non solo...

SEIDISERA 09.12.2025, 18:00

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Ma come si garantisce che i beneficiari siano effettivamente persone bisognose? La risposta arriva sempre da Bortolin: “Tutti possiamo essere donatori, mentre per essere beneficiari bisogna essere autorizzati o approvati da un ente sociale che è partner del sistema WeSherpa”. Questo meccanismo assicura che le donazioni raggiungano chi ne ha realmente bisogno, attraverso una rete di collaborazione con organizzazioni già attive nel sociale. Il cuore di WeSherpa è un circuito digitale che traccia ogni donazione, garantendo trasparenza e sicurezza. Un credito sospeso si trasforma così in un acquisto di beni essenziali: alimentari, farmaci, ma anche attività e servizi. I beneficiari, una volta autorizzati, potranno localizzare le donazioni disponibili, prenotarle e recarsi nei negozi aderenti per effettuare i loro acquisti, pagandone solo una piccola parte, il 20%.

Pierfranco Sofia, CEO e fondatore di WeSherpa, sottolinea l’importanza di questo approccio. “Il beneficio - dice - è quello di tornare ad avere un potere d’acquisto almeno per i beni essenziali basato sulla scelta. Non è poco. Una persona in condizione di bisogno deve fare chilometri per andare a fare la spesa e tende a decidere solo ed esclusivamente in funzione del costo. Invece in questo modo può andare, può accedere nello stesso negozio in cui il donatore dona e scegliendo ciò di cui ha veramente bisogno”. Questo non solo facilita l’accesso ai beni, ma restituisce anche un senso di autonomia e dignità.

Il sistema WeSherpa non è solo un gesto di solidarietà, ma rappresenta anche un’opportunità per i commerci locali, che possono vedere aumentare la propria cifra d’affari grazie all’afflusso di nuovi clienti. Un esempio virtuoso arriva da Chiasso, dove la Città ha deciso di dare il proprio patrocinio a questa realtà emergente. Davide Dosi, capo Dicastero educazione e socialità di Chiasso, ritiene meritevole il progetto. “Chiasso - spiega ai microfoni della RSI - è da sempre attenta alla propria popolazione e allo sviluppo costante dei servizi in ambito sociale. Abbiamo più o meno, in questo momento, 400 persone in assistenza. Fortunatamente una cifra in diminuzione, ma siamo sempre interessati a quei nuovi servizi che possono aiutare i nostri cittadini”.

L’obiettivo finale è ambizioso: diventare un gesto abituale per i donatori e, al contempo, uno strumento concreto di inclusione sociale, capace di generare un impatto positivo e duraturo sulla comunità.

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