Le autorità non vogliono che la legge cantonale che vieta di dissimulare il volto in luoghi pubblici possa essere usata di proposito per creare incidenti diplomatici. Lo ha specificato mercoledì a Bellinzona il sostituto procuratore generale Antonio Perugini insieme alle autorità cantonali durante un incontro organizzato per spiegare ai Comuni come applicare la normativa che entrerà in vigore il primo luglio prossimo.
Occorre buonsenso, ha detto il magistrato: “Buon senso che non è iscritto in nessuna legge ma che deve essere praticato da tutti. Per un certo periodo il compito principale sarà quello di informare e sensibilizzare”.
Le contravvenzioni saranno principalmente di competenza dei Municipi e delle rispettive polizie comunali. Queste, tra le altre cose, possono chiedere l’aiuto di un interprete. In caso di rifiuto di togliere il velo dal volto, Perugini ha invitato a non condurre trattative estenuanti per strada e ad essere molto gentili.
I residenti riceveranno la multa a casa. Agli stranieri si potrà chiedere una garanzia senza però costringerli a versarla. A questo proposito il sindaco di Paradiso Ettore Vismara dice di temere che “alla fine, dopo aver comminato la sanzione, in realtà dai cittadini stranieri, come ad esempio i turisti che passano per Paradiso, non si arriverà concretamente ad incassare alcuna somma, salvo esserci la disponibilità dell’interessato o di qualche benefattore”.
CSI/ab
Dal Quotidiano:






