Ticino e Grigioni

Nodo intermodale, il peso del Locarnese sul voto

Il progetto è stato respinto di strettissima misura a livello cantonale - Nei comuni del distretto i contrari si sono invece imposti con percentuali anche superiori al 60%

Oggi, 15:18
Oggi, 16:50

La stazione ferroviaria di Locarno

Immagine d'archivio Tipress

Di: Pa.St.

Il nodo intermodale alla stazione ferroviaria di Locarno-Muralto non si farà. Lo ha deciso, domenica alle urne, una maggioranza risicatissima: a livello cantonale i contrari si sono attestati al 50,08% (con uno scarto di sole 102 schede su 67’344 valide). Sulla questione il Ticino si è dunque spaccato in due.

Ma com’è andata nel Locarnese, la regione direttamente interessata dal progetto? I 19 comuni del distretto si sono recati alle urne come un fronte unito, in cui ha prevalso il “no”, con una percentuale del 55,93% (si tratta di 9’226 schede su 16’495 valide nella regione).

Soltanto nel Gambarogno ha vinto il “sì”, ma per pochissimo: i favorevoli si sono attestati al 50,05%. Il comune del distretto in cui è stata registrata la percentuale più alta di “no” è invece Brione sopra Minusio (68,31%). A Locarno e Muralto, dove il progetto avrebbe effettivamente visto la luce, i contrari hanno raggiunto rispettivamente il 52,59% e il 61,48%.

Nel Locarnese, il tasso di partecipazione è stato del 39,59%, quindi superiore a quello del 31,33% registrato a livello cantonale.

Un “sì” senza il Locarnese

Oggi il progetto è stato bocciato per pochissimo. Ma senza il voto del Locarnese, sarebbe andata diversamente, tanto che il risultato sarebbe stato ribaltato. Considerando soltanto i voti imbucati al di fuori del distretto, i “sì” avrebbero raggiunto il 51,82% (con un distacco di 1’855 schede dal “no”).

Tra i favorevoli si contano tutti gli altri poli ticinesi: a Bellinzona il “sì” ha vinto con il 55,06% dei voti, a Lugano con il 52,15% e a Mendrisio con il 52,64%.

Quella volta in cui il voto ticinese non coincise con quello locale

Sul nodo intermodale il risultato cantonale è oggi in linea con il parere delle comunità direttamente coinvolte. Una situazione che in Ticino si riscontra, di solito, nelle votazioni di interesse in primo luogo regionale: si pensi, per esempio, alla circonvallazione del Basso Malcantone in galleria (bocciata nel 2013) o ai semafori sulla strada cantonale tra Camorino e Locarno (progetto respinto nel 2019).

Negli scorsi anni, soltanto una volta il parere cantonale non coincise con quello regionale: è quanto accadde nel settembre del 2007 con il collegamento stradale A2-A13 (la cosiddetta Variante 95), bocciato a livello cantonale dal 54,6% dei votanti. Nei comuni del Locarnese (allora erano quaranta) il progetto fu invece approvato con il 62% dei voti.

Il Governo: “Non è pensabile una nuova soluzione nel breve e medio termine”

Il Consiglio di Stato ha preso atto del risultato della votazione sulla realizzazione del nodo intermodale di Locarno-Muralto. E in un comunicato ha sottolineato: “Alla luce della decisione odierna della popolazione ticinese, occorrerà ora valutare come procedere: il Governo, come ampiamente chiarito nel corso della campagna di avvicinamento al voto, precisa tuttavia che non è pensabile individuare una nuova soluzione nel breve e medio termine”.

I referendisti: “La grande perdente è la politica”

“La grande perdente di questa votazione è la politica che ha fatto tanto rumore nel tentativo di far passare un progetto, malgrado le criticità”. È con queste parole che Gianluigi Varini del comitato “Salva Viale Cattori” commenta ai microfoni della RSI il risultato della votazione sul nodo intermodale di Locarno-Muralto.

Un risultato che il comitato accoglie con molta soddisfazione, ricordando in particolare l’alta percentuale di contrari nel Locarnese. “La gente ha capito che questo progetto non risolveva nulla delle criticità riscontrate e oltretutto ipotecava una delle zone più belle del Locarnese, frequentatissima da turisti e residenti”.