Ticino e Grigioni

Nomine AIL, Marco Chiesa ce la fa tra le polemiche

Il Municipio di Lugano aveva preferito Lombardi, ma l’UDC ha riproposto il “senatore” al posto di Tiziano Galeazzi e ora sono due i municipali nel CdA – Necessari due turni, pioggia di schede bianche e critiche

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RG 7.00 del 13.05.2025 - Il servizio di John Robbiani

RSI Info 13.05.2025, 07:26

  • archivio TI-Press
Di: RG-Robbiani/dielle 

Alla fine Marco Chiesa ce l’ha fatta. Il municipale UDC di Lugano (e consigliere agli Stati) è infatti riuscito a entrare nel Consiglio d’amministrazione delle Aziende industriali di Lugano (AIL), ma non senza polemiche e discussioni che ieri sera (lunedì) si sono protratte fino a quasi a mezzanotte in Consiglio comunale.

Gli altri nominati sono Filippo Lombardi (designato dal Municipio), Lukas Bernasconi (Lega), Paolo Beltraminelli (Centro), Filippo Zanetti (PS), Mario Antonini e Fabio Forrer (PLR) e, appunto, l’UDC Marco Chiesa, sostituito dal partito all’ultimo con il candidato ufficiale democentrista Tiziano Galeazzi.

Chiesa insomma alla fine l’ha sì spuntata, ottenendo un ruolo nel CdA dell’azienda controllata dalla Città, ma ha raccolto anche quello che è sembrato un voto di protesta. Quando è infatti arrivato il momento di contare i suoi voti al secondo turno, dopo che tutti i candidati a parte lui avevano già passato la soglia al primo turno, su 54 schede, 38 erano bianche. Solo 15 consiglieri comunali, su 54 presenti, hanno appoggiato la nomina nel CdA di AIL dell’ex presidente nazionale dell’UDC.

A Palazzo Civico si parla più o meno apertamente di un voto di protesta per quello che - così lo ha ad esempio descritto la capogruppo PLR Natalia Ferrara - è sembrato “un atto di forza”.

Ma facciamo un passo indietro: in queste settimane Lugano doveva rinnovare appunto i vertici delle AIL; sette membri in tutto, di cui sei scelti dal Consiglio comunale e uno dal Municipio. Per l’Esecutivo si erano fatti avanti in due: l’uscente Filippo Lombardi, del Centro, e il democentrista Marco Chiesa. Il Municipo – con una votazione interna a cui non hanno preso parte i diretti interessati - aveva optato per Lombardi, che resterà in carica solo un anno e poi dovrà lasciare per limiti di età (compirà 70 anni).

Sabato però la sorpresa, annunciata dal partito: Marco Chiesa si candida per il CdA di AIL prendendo un posto che spettava sì a un UDC, ma a un consigliere comunale. Il nome scelto era quello di Tiziano Galeazzi, che ha dunque ingoiato il rospo per il bene del partito.

Pusterla (PS): “Stucchevole e infantile” – Bühler (UDC): “Il più competente”

In aula Galeazzi ha raccolto gli applausi degli avversari politici e non sono mancate parole forti, come ad esempio quelle della socialista Nina Pusterla: “Appare stucchevole che un municipale si comporti fondamentalmente come un bambino a cui hanno sottratto le caramelle, pestando i piedi e i pugni per ottenere quello che vuole”.

Critiche rispedite al mittente dal consigliere comunale UDC Alain Bühler: “Abbiamo deciso – ed è nostra facoltà - di mettere una persona che è competente all’interno di AIL. Se in questo voi volete trovarci il male assoluto, siamo proprio alla frutta”.

Resta da capire se questa mossa avrà ripercussioni sui rapporti all’interno dell’esecutivo cittadino.

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