Dopo due estati caratterizzate dalla siccità che ha comportato non pochi problemi sul fronte dell'approvvigionamento idrico, nel 2023 in Ticino la situazione all'inizio della stagione più calda sembra decisamente migliore che nel recente passato.
"Fortunatamente da inizio maggio a oggi ha piovuto con costanza e quindi va meglio", ha spiegato alla RSI Maurizio Barro, presidente dell'Associazione acquedotti ticinesi, che invita comunque alla prudenza: "Non si sa per quanto tempo. Queste piogge sono arrivate al momento giusto prima dell'estate, ma non c'è una riserva offerta dal manto nevoso. Dovesse iniziare un periodo di poca pioggia potrebbe esserci una nuova crisi".
La quantità delle precipitazioni non sempre è un buon indicatore per quanto concerne il riempimento di falde e sorgenti. Come spiegato da Mauro Veronesi, a capo dell'Ufficio cantonale della protezione delle acque e dell'approvigionamento idrico, dipende anche dal tipo di precipitazioni: "Le falde reagiscono diversamente agli apporti delle piogge, ma abbiamo visto aumenti consistenti e anche duraturi nel tempo".
Le recenti precipitazioni hanno insomma instaurato una dinamica positiva, permettendo alle riserve idriche sul territorio ticinese di avvicinarsi a una situazione in linea con i dati del passato. Inoltre, forte degli accorgimenti presi dopo le crisi passate, la rete degli acquedotti risulta sempre più ampia ed efficiente.
Per gli esperti del settore insomma in vista dell'estate regna l'ottimismo, ma tutto dipenderà dalle precipitazioni di giugno. Dovessero continuare a essere regolari, sarà scongiurato il rischio di un ritorno delle restrizioni all'uso dell'acqua in alcuni comuni.