Ticino e Grigioni

Vallemaggia, presentata la nuova carta dei pericoli

Si tratta della prima carta per la valle che disponeva unicamente di un piano valanghe e riguarda in particolare i riali della Bavona – Poco meno di una decina gli edifici in zona rossa

  • Ieri, 23:23
  • Ieri, 23:51
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I sorvegliati speciali in Bavona

  • RSI
Di: Infonotte-Bernasconi/dielle 

Questa sera (martedì) a Cevio è stato presentato il nuovo piano delle zone di pericolo della Vallemaggia. Un momento atteso dalla popolazione, un anno dopo la devastante alluvione che colpì in particolare la Val Lavizzara e la Val Bavona. Si tratta della prima carta per la valle, che disponeva unicamente di un piano valanghe, e riguarda in particolare i riali della Bavona.

Dal documento presentato si evince che in zona rossa figura la parte alta di Fontana, c’è poi una zona di pericolo medio che riguarda ad esempio Alnedo, dove però c’è una stalla in zona rossa. Sono invece risultate meno problematiche le frazioni di Roseto e Ritorto. Nel complesso sono meno di dieci gli stabili nelle zone rosse, dove figura però anche un pezzo di strada.

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La zona di Fontana illustrata durante la serata a Cevio

  • RSI

La sindaca di Cevio Wanda Dadò, ai microfoni di Infonotte, ha spiegato che si tratta di un’informazione “dovuta alla popolazione e abbiamo voluto darla più presto possibile ai proprietari di immobili in Valle Bavona che hanno il diritto di conoscere i pericoli che ancora incombono”.

La sindaca ha poi sottolineato come ci siano delle case in zona Bosco (a Fontana, ndr) che “sono veramente a ridosso della grande frana o che sono addirittura state sfiorate e che ora risultano in zona rossa, a cui si aggiunge una singola casa con attaccata una stalla nella parte alta di Fontana. Il resto è invece tutto in zona blu, ma si dovrà comunque valutare e proteggere anche questi edifici”.

Per quanto riguarda la zona rossa durante la serata è stato chiarito che le case che ricadono in questa area non saranno più abitabili, neanche come case secondarie. Wanda Dadò però puntualizza: “È stata data una risposta specifica a una domanda specifica di un proprietario. Va però detto che la carta dei pericoli è lo strumento da cui si parte per lavorare, sarà poi competenza del Municipio e della Direzione di progetto che abbiamo costituito valutare cosa potremo effettivamente mettere in sicurezza”.

Va infatti infine sottolineato che il documento è ancora provvisorio e potrà ancora subire modifiche.

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