Il Gran Consiglio ticinese ha approvato una mozione del Centro, presentata nel 2020 da Lorenzo Jelmini, che chiedeva un credito di 2 milioni in 4 anni come sostegno diretto a tutta la carta stampata regionale. Il Parlamento ha quindi sostenuto quella che era la posizione della minoranza della Commissione economia e lavoro.
Il PLR aveva richiesto un rinvio in Commissione della mozione per alcuni chiarimenti, una proposta che è stata rifiutata. Il Parlamento ha dunque ribaltato quelle che erano le conclusioni della maggioranza di Commissione, che criticava l’introduzione di un contributo diretto ai giornali perché creerebbe un legame tra Stato e informazione che minerebbe l’indipendenza dei giornalisti.
La discussione in aula ha visto diversi interventi, che hanno ricalcato le due diverse posizioni, da una parte quella dei critici sull’introduzione di un contributo diretto alle testate giornalistiche, dall’altra quella di coloro che sostengono la necessità di finanziare un settore in difficoltà e che contribuisce alla formazione dell’opinione pubblica.
Alla fine il centrodestra con la maggioranza del PLR e il partito comunista hanno rifiutato il sostegno alla carta stampata, approvato invece dal Centro e dai partiti di centrosinistra.
Il Consiglio di Stato è dunque ora incaricato di elaborare un messaggio per un sostegno di 2 milioni alla carta stampata, un messaggio che dovrà essere presentato nel 2026.

Gran Consiglio ticinese: il sostengo alla carta stampata
SEIDISERA 16.09.2025, 18:00
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Notiziario 16.09.2025, 17:00
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