È ormai da più direzioni segnalata, a Locarno, la diffusione in superficie della "Blatta orientalis", uno scarafaggio nero con dimensioni comprese fra i 2 e i 3 centimetri, che si annida nella fitta rete di fognature e portacavi del sottosuolo cittadino.
"Sono aumentati", "Adesso di sera si vedono", "Ieri sera ne ho trovati tre...". Di questo tenore i commenti degli abitanti in città vecchia, ai microfoni delle CSI. Una presenza, quella dell'insetto, certamente ingombrante con Locarno che brulica di turisti e si prepara all'atteso appuntamento con il festival del film.
A detta di qualcuno, il problema si sarebbe inoltre accentuato negli ultimi anni. La città si è ad ogni modo attivata da tempo con provvedimenti mirati per debellare gli indesiderati insetti. La loro presenza viene combattuta attraverso delle apposite trappole.
"Le blatte prendono il cibo all'interno di queste esche e le portano poi nei loro nidi. Quando arrivano ai nidi muoiono, le altre si cibano di esse e di conseguenza si va a catena", specifica l'ingegner Maurizio Zappella dell'Ufficio tecnico comunale.
Il funzionamento di queste trappole si verifica attraverso la constatazione del consumo, da un mese all'altro, del cibo attrattore contenuto nelle trappole. "A dipendenza di quello verifichiamo la presenza o meno degli animali", precisa Zappella.
Le blatte salgono in superficie d'estate suscitando la preoccupazione degli abitanti, ma secondo l'ingegnere Zappella le popolazioni sono sotto controllo.
CSI/ARi
CSI 18.00 del 26.07.17 - Il servizio di Antonella Crüzer
RSI Info 26.07.2017, 22:33
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