Quest’estate, in piena canicola, cinque reclute della caserma di Isone si sono sentite male durante l’addestramento e sono state ricoverate. La struttura, dal 1973, ospita il Centro di formazione per granatieri, un’istituzione che gode di molto prestigio. L’episodio di metà agosto ha però sollevato alcuni interrogativi: era indispensabile esercitarsi con quelle temperature? SEIDISERA si è recata a Isone per parlare dell’accaduto con le giovani reclute e i responsabili della scuola.
A causa del segreto militare c’è reticenza a parlare dei recenti malori che hanno colpito i cinque allievi ad agosto, con uno finito in coma artificiale, ma dalle parole espresse fuori microfono si è capito molto bene come l’accaduto abbia fatto male prima di tutto umanamente, ma anche come immagine.
“Per capire bisogna venirci. È una scuola di vita”
La formazione di granatiere è faticosa e le sfide per i candidati non mancano: “Per capire bisogna venirci. Per me è una scuola di vita che forgia il carattere”, afferma Théo. “La più grande sfida è mentale. Bisogna essere motivati per sostenere tutte queste sfide”, aggiunge Filippo.
A queste reclute viene chiesto tanto, ma potrebbe, forse, essere troppo? “Bisogna capire anche che noi siamo in un una scuola reclute per le forze speciali, quindi, è normale che le esigenze siano alte. Detto questo non credo che sia troppo”, ribadisce Filippo. “Si dorme molto poco”, spiega Robin, soprattutto durante le prime sette settimane”, e “ogni giorno si lavora intensamente dalla mattina alla sera”, perciò “sì, posso dire che questo per me è l’aspetto più problematico”.
Le reclute colpite da malori sono rientrate in caserma
Come stanno, però, le reclute ricoverate un mese fa? “Sono tutti rientrati”, spiega il colonnello Ulrich Gerber, comandante della scuola, specificando che gli allievi sono ora “impegnati al 100% nella formazione, motivati ad assolvere il loro servizio”.
Chi va a Isone come recluta è volontario, e questo potrebbe essere uno dei fattori che aumentano la competitività, alimentata dall’orgoglio, e che in alcuni casi potrebbe, per ipotesi, portare alcuni a esagerare. I numeri potrebbero essere degli indicatori. L’aiutante di Stato Maggiore Antonio Mondori spiega: “Valutiamo circa 350 ragazzi nei test attitudinali. Circa 200 iniziano la scuola reclute”, ma “rimaniamo con 120-130 alla fine del primo periodo di selezione”.
“Chi vuole fare il granatiere deve avere resilienza e resistenza”, gli fa eco il colonnello Urlich. “Cerchiamo persone equilibrate, dal carattere forte, capaci di assolvere i loro compiti in modo indipendente, ma allo stesso tempo avere spirito di squadra”.