Più di quattrocento statuine, un centinaio di ambienti, quattromila lampadine LED e, soprattutto, 70 anni. Festeggia la cifra tonda il presepe della Casa Don Orione di Lopagno. Una rappresentazione della Natività tanto apprezzata nella regione, che la Fondazione San Gottardo, quando nel 2009 ha assunto la gestione della struttura che ospita una trentina di adulti con disabilità, ha voluto perpetuare.
“La prima testimonianza di un presepe qui a Lopagno risale al 1955 - spiega Gustavo Marcano, operatore socio-assistenziale OSA, che ha curato l’allestimento -. A renderlo emozionante è proprio la collaborazione con gli ospiti che creano dei pezzi, che ci aiutano, che si sentono parte di questo presepe”.
Fare il presepe, qui al don Orione, è un’attività che impegna sul lungo periodo: “Si va avanti più o meno durante tutto l’anno, perché si portano avanti certe riparazioni, costruzioni, modifiche. Per esempio, quest’anno abbiamo tolto tutte le lucine ancora a incandescenza e abbiamo inserito il LED migliorando così la sicurezza”, afferma Marcano.
La particolarità di questo presepe è che ha un’anima, quella di Luciano Corda. “Un ospite che è cresciuto qui fin da bambino e già negli anni ‘60 ha iniziato a occuparsene, cercando pezzi e costruendo e cercando pezzi speciali - ricorda l’operatore OSA -. Per tantissimi anni, fino al 2012 quando è deceduto, Lucianone ha contribuito a creare questo famoso presepe di Capriasca”.
Per l’edizione numero 70 non si è risparmiato sullo spazio e si è fatta un po’ di filologia: “Ho cercato di ricreare un po’ la storia, riprendendo tutti i vecchi presepi che si trovavano ancora da noi, cercando di inserirli in un contesto unico, passando dai più antichi fino ai più recenti”.
Il momento più coinvolgente per ammirare la Betlemme di Lopagno è, forse, il tramonto. “Di giorno però - conclude Marcano - si riescono ad apprezzare molti dettagli. Di sera poi c’è la magia delle luci”. In ogni caso il presepe sarà visitabile gratuitamente tutti i giorni, dalle 10 alle 20, fino al prossimo 15 gennaio.







