Ticino e Grigioni

Lega-UDC, dopo gli scontri l’alleanza è finita?

Daniele Piccaluga, coordinatore della Lega, alla RSI: “L’alleanza non è chiusa ma...” - Piero Marchesi, presidente dell’UDC ticinese: “Non intendo rilasciare dichiarazioni... Con il nuovo anno comunicheremo le nostre intenzioni”

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Daniele Piccaluga in una foto d'archivio
05:05

SEIDISERA del 21.12.2025: L’intervista a Daniele Piccaluga di John Robbiani

RSI Info 21.12.2025, 18:00

  • Ti-Press
Di: SEIDISERA - John Robbiani / M. Ang. 

“Niente colpi di scena, niente documenti segreti, niente intervento del gruppo. Lasciatevelo dire, siete nulli. Va bene? Siete nulli e riferitelo ai vostri colleghi.” Quelle parole: “siete nulli”, rivolte negli scorsi giorni dal consigliere di Stato della Lega, Claudio Zali, ai deputati dell’UDC, segna l’ennesima crepa in un’alleanza che, a questo punto, è giusto chiedersi se sia per davvero ancora tale.

Scontro tra UDC e Zali c’è stato per il tram-treno e per la gestione del dossier lupo. Scontri tra UDC e Lega ci sono stati per “l’arrocco” e per il progetto Cittadella della Giustizia. Oggi il Mattino della Domenica, il settimanale vicino alla Lega dei Ticinesi, ha rincarato la dose. E la domanda, ormai da mesi, resta sempre quella: che fine hanno fatto e che fine faranno le intese che, sino a poco fa, consentivano di dare risultati concreti - e vincenti - a Lega e UDC? Daniele Piccaluga coordinatore della Lega dei Ticinesi ha risposto alle domande di SEIDISERA della RSI. Ma non Piero Marchesi, presidente cantonale UDC che ha declinato l’invito.

Daniele Piccaluga, coordinatore della Lega, dunque l’esperienza può dirsi chiusa? L’alleanza è finita?

“Assolutamente no. L’alleanza non è chiusa, non è conclusa. Anche perché io credo e spero che l’alleanza si baserà poi anche sui temi - risponde Piccaluga -. È inevitabile però che si constata che, nell’ultimo periodo - io posso parlare da gennaio di quest’anno a oggi - vi sono stati degli attacchi, spesso per primi da parte dei nostri cugini. Quindi è chiaro che se in futuro si vorrà parlare ancora di alleanza, la Lega dei Ticinesi non chiude la porta a nessuno, anzi, sarà prontissima al dialogo, ma l’atteggiamento dovrà essere un poco diverso”.

L’altro giorno con le parole di Zali: “siete nulli”. Poi il post su Facebook della Lega, con cui il Movimento ha rincarato la dose, dicendo che qualcuno ha dimostrato di non essere all’altezza. È guerra aperta?

“Guerra aperta no. Per quanto consta gli UDC presenti in aula, non spetta al coordinatore della Lega dei Ticinesi rispondere. Per quanto invece riguarda l’aspetto social, si è ri-postato un video che ha fatto il giro del Canton Ticino. Ma ribadisco, alla base di tutto ciò, non è questo il gesto che porterà al termine l’alleanza. Anzi, la Lega è pronta a discutere di temi, la Lega è pronta a intavolare discussioni che possono portare al benefit del Paese. Siamo consapevoli che l’uscita di Claudio Zali, dettata forse anche da ripetuti attacchi personali ricevuti, sia stato un episodio ma che il capitolo fine non è ancora stato messo. Anzi”.

Lasciamo perdere per un attimo la politica cantonale. Spostiamoci a Lugano. Il sindaco Michele Foletti, sul Corriere del Ticino, alcuni giorni fa ha detto di avere ancora energie. Mi corregga se sbaglio, ma in molti davano per scontato un passaggio di testimone tra lui e Marco Chiesa, tra Lega e UDC per il sindacato di Lugano quale accordo tra i due partiti. Potrebbe non essere così. È tutto collegato?

“È chiaro che quando si parla di un’alleanza si parla a 360 gradi. Per quanto riguarda le singole sezioni, non è che il coordinamento cantonale vada a imporre, a fare e disfare, anche perché è chiaro che poi all’interno di ogni sezione vi sono delle dinamiche. Io però ho preso atto con estremo piacere che Michele Foletti ha ancora voglia di andare avanti. Valuterà, perché comunque il 2028 non è domani ma il coordinatore della Lega è estremamente contento”.

E la base della Lega come ha reagito a quell’intervista di Foletti? Perché Lugano, per la Lega, è la roccaforte.

“La Lega ha preso estremamente con piacere il fatto che Michele Foletti abbia ancora energia e volontà da mettere a disposizione per i cittadini e la città di Lugano”.

Ma è tutta colpa dell’UDC? La Lega non ha motivi per fare mea culpa?

“È difficile dare una risposta in questo senso. Però, per quel che posso rispondere da gennaio, ripeto, io sono coordinatore da questo gennaio a oggi, è chiaro che vi sono state delle mosse o delle proposte da parte della Lega dei Ticinesi che spesso e volentieri hanno trovato proprio il niet, per primi anche, da parte dei nostri cugini. Sono e lo ripeto fiducioso che si possano ancora intavolare delle discussioni in futuro. Ma è normale che se la Lega dei Ticinesi dovesse lanciare proposte, dovesse passare o dovesse portare avanti i messaggi, l’atteggiamento dell’UDC dovrà assolutamente essere diverso. Proprio perché vi è un’alleanza, proprio perché vi è una vicinanza, ci aspettiamo che ad attaccarci, almeno non per primi, siano altri. La lega dei Ticinesi comunque ha sempre dimostrato la volontà di poter dialogare, di sedersi con tutte le persone coinvolte. È chiaro però che in futuro, se comunque matrimonio dovrà essere, ci aspettiamo che veti e imposizioni su persone non saranno messi da nessuno. Se si andrà con un matrimonio lo si farà per temi e non per persone”.

Veti, appunto, condizioni. Anche di questi ci sarebbe piaciuto parlare con Piero Marchesi, presidente dell’UDC ticinese, sentire il suo punto di vista. “Non intendo rilasciare dichiarazioni - ha detto a SEIDISERA della RSI - anche perché non ho nulla da dire. Con il nuovo anno comunicheremo le nostre intenzioni”.

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