Sono arrivati domenica mattina in buon numero, in un clima di allegria e sportività (come vuole la tradizione, prossima ai 90 anni), i partecipanti alla Traversata del Lago di Lugano. Tante le novità organizzative e tecnologiche, immutata la passione per lo sport, la compagnia e i grandi obiettivi.
Iscrizione e certificato Covid obbligatori; necessità sanitarie che hanno escluso il pubblico e forse scoraggiato molti (mancavano all'appello circa 400 partecipanti, rispetto ai "tempi normali"), ma che non hanno dissuaso quei 429 nuotatori, tra i 12 e gli 80 anni e più, che non hanno mancato l'appuntamento. E se molti hanno partecipato "per nuotare veloci per 2 km e mezzo", i più hanno nuotato tra Caprino e il Lido di Lugano per divertirsi e respirare un po' di normalità durante questa 89esima traversata.
Di questi tempi di normale c'è poco, per cui a Caprino, in un insolito ma doveroso silenzio, in acqua è entrata per prima la corona commemorativa per Marco Borradori. Poi chi in fretta, chi con calma, tutti hanno iniziato a nuotare, cerando di andare dritti nonostante le correnti e tenendo gli occhi fissi sulle boe (poste ogni 500 metri). Boe a GPS, ultimo investimento degli organizzatori - insieme al braccialetto che certifica l'arrivo sulla spiaggia. I più veloci l'hanno raggiunta in 31 minuti, i più lenti, anche in due ore, ma tanto godersi il Ceresio non ha prezzo, né tempo. Per la cronaca i primi classificati sono stati Maria Fernanda Stornetta e Benjamin Pfeiffer.




