Ticino e Grigioni

Un hotel per ricominciare

A Paradiso, l’hotel e locanda Bigatt offre molto più di una vista sul lago: forma e reintegra persone in assistenza grazie a un progetto sociale unico in Ticino

  • 21 luglio, 17:58
  • 22 luglio, 05:41
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Un hotel per ricominciare

RSI Info 18.07.2025, 15:39

Di: Lorenzo Perren & Julie Kühner 

A pochi minuti dal centro di Lugano, immerso tra le colline di Paradiso, c’è un albergo che a prima vista sembra come tanti: 24 camere curate, un ristorante, una terrazza panoramica con vista sul lago. Ma dietro le quinte, il Bigatt è anche e soprattutto un progetto sociale che unisce ospitalità e reintegrazione.

Ospitalità e reinserimento

«È verissimo, non siamo un hotel come gli altri, ma siamo un hotel», spiega il direttore Lorenzo Steiger. «Siamo soprattutto un progetto sociale della Cooperativa Area che aiuta persone che si trovano in difficoltà – e quindi, in un momento difficile della loro vita, si trovano in assistenza – a reintegrarsi nel mondo del lavoro».

Tra queste persone c’è anche Elisa, 29 anni. «All’inizio ero in una situazione un po’ particolare», racconta. «Il periodo comunque non era uno dei migliori: ero a casa da un po’ in disoccupazione, poi mi sono iscritta all’assistenza». Da lì il contatto con il Bigatt, dove ha iniziato un percorso che l’ha portata a scoprire una vocazione inattesa: «Non avrei mai pensato di lavorare nella gastronomia, e invece ho scoperto quanto mi piace davvero questo lavoro».

Come funziona il progetto

Il percorso parte con una segnalazione da parte dell’assistenza sociale. «Noi, con delle consulenti all’integrazione socioprofessionale, facciamo dei colloqui conoscitivi per capire se ha senso iniziare un progetto con noi», spiega Steiger. «Si fanno tre colloqui, anche con il capo dipartimento dell’albergo. Se tutto va bene, si avvia un percorso dai sei ai diciotto mesi, in cui la persona viene affiancata e formata con l’obiettivo di reintegrarsi».

Ogni sei mesi, fino a 21 partecipanti vengono inseriti nei cinque reparti dell’albergo: reception, sala, cucina, camere e orti biologici. I loro percorsi sono molto diversi: c’è chi arriva dopo un lungo periodo di disoccupazione e chi è fuggito da un conflitto, ricominciando tutto da capo.

A formarli e seguirli sono professionisti del settore, come il capocuoco Daniele Giordano: «Siamo una brigata classica, una cucina vera al 100%, dove portiamo avanti un progetto speciale. Ci sono momenti formativi, momenti di lavoro vero, momenti di crescita personale».

Un equilibrio delicato

Trovare il giusto equilibrio tra obiettivi economici e sociali non è semplice. «Tutti i giorni cerchiamo un punto di equilibrio tra l’aspetto imprenditoriale e quello sociale, perché nessuno dei due deve vincere sull’altro», osserva Steiger.

Eppure, il Bigatt sembra riuscirci. L’albergo è stato inserito tra le 150 migliori strutture alberghiere della Svizzera. «Per noi è motivo di grandissimo orgoglio e va a dire a tutti che un tipo diverso di impresa, dove si mettono al centro le persone, le loro storie, le loro difficoltà, è possibile».

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SDS 18.00 del 21.07.2025 Il servizio di Marcello Ierace

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