Ticino e Grigioni

Per una scuola Steiner che chiude, ce ne è una che va bene

Diversi allievi dell’istituto di Origlio proseguiranno la loro esperienza a Minusio, che è un’eccezione in un panorama nazionale in difficoltà

  • Ieri, 18:59
09:33

Chiusura scuola Steiner di Origlio: e ora?

SEIDISERA 25.07.2025, 18:00

  • archivio tipress
Di: SEIDISERA/pon 

Quali scenari si aprono per la scuola Steiner e per le famiglie che da settembre non potranno più contare sull’istituto di Origlio, dopo che l’associazione che lo gestiva ha depositato i bilanci? Gli allievi per il 2025 erano 126: c’è chi ha optato per la scuola pubblica, iscrivendo per esempio i figli alle medie di Tesserete, ma anche chi ha preferito proseguire il percorso avviato rivolgendosi all’altra scuola Steiner presente in Ticino, quella di Minusio.

Questa ad oggi conta 166 iscritti dall’asilo fino alla terza media. Vi fanno capo 122 famiglie. Sollecitata in particolare la scuola dell’infanzia dove sono iscritti più di 50 bambini e c’è una lista d’attesa. “C’è stato un interesse da parte di alcune famiglie di allievi della scuola di Origlio per continuare da noi”, ha confermato a SEIDISERA della RSI la responsabile scolastica Djamila Agustoni. Si tratta di una decina di casi, “alcuni a metà percorso ma anche bambini che cominciano la prima elementare”.

L’istituto locarnese “dal Covid in poi ha riscontrato un aumento di interesse”, con un bacino di utenza “che non è solo il Ticino. Ci sono anche persone che si spostano in Europa e cercano questo tipo di realtà conosciuta anche in altri Paesi”. “Siamo passati dall’avere delle pluriclassi a diverse classi singole”, afferma Djamila Agustoni, e sempre più spesso ad arrivare non sono solo bambini delle elementari ma anche ragazzi delle medie.

È un dato in controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto della Svizzera. Lo scorso marzo SRF aveva approfondito il tema in occasione del centenario della morte di Rudolf Steiner. I dati forniti dall’associazione mantello svizzera delle scuole Steiner mostrano una diminuzione costante negli ultimi anni. Se nel 2013 le scuole Steiner in Svzzera contavano oltre 6’300 studenti, quest’anno il dato è poco meno di 5’200. A pesare è in particolare l’accresciuta concorrenza nel settore dell’insegnamento privato. 

La fondazione proprietaria degli spazi ad Origlio nei giorni scorsi ha detto di essere aperta ad eventuali proposte e candidature, invitando gli interessati a farsi avanti. Agustoni esclude che l’istituto di Minusio possa rilevare l’attività. Intanto, la pretura di Lugano ha risposto all’associazione cui fa capo la scuola luganese, fissando un’udienza per gli inizi di agosto. 

La crisi di un modello alternativo

La crisi della Steiner, secondo il responsabile di Pro Juventute di Ilario Lodi, si spiega anche con il fatto che modelli come il suo “oggi non sono in linea con quello che la società richiede (....). Se da una parte si spinge su un’individualità che tende a creare le condizioni affinché un ragazzo possa crescere all’interno dei suo interessi e del suo profilo di personalità, oggi nel mondo del lavoro si parla di individualità nel senso di competitività. Due concetti diametralmente opposti”. Per Lodi andrebbe quindi ripensata perché “oggi è configurata in un modo tale che i bisogni individuali del singolo ragazzo non sono presi in considerazione come dovrebbero essere”. Un modello “arrivato al limite, prova ne è che molti ragazzi tendono a non più accettarlo o a rifiutarlo”. “Gli spunti provenienti da esperienze diverse devono quindi servire a migliorare la scuola pubblica”, afferma Lodi, arrivando anche a istituzionalizzare modelli alternativi “che non devono più dimostrare la loro efficacia anche all’interno del percorso formativo dei docenti”. E allo stesso tempo, il mondo del lavoro non può pretendere di piegare quello della scuola alle proprie esigenze, perché “le persone ben formate non devono annientare il proprio profilo per poter essere spendibili sul mercato”.

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