In Italia non è possibile invocare il proscioglimento per tenuità del fatto dal cosiddetto reato di immigrazione clandestina, l'ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato (punito con l'ammenda da 5'000 a 10'000 euro). Lo sottolinea la Cassazione, che in una serie di decisioni identiche, ha accolto il ricorso della procura generale di Milano contro alcune sentenze del giudice di pace di Como, che aveva prosciolto numerosi migranti, di diversa nazionalità, trovati privi di permesso nella zona di Ponte Chiasso.
La non punibilità per tenuità del fatto, spiega la Cassazione, è possibile quando vi è "eseguità del danno o del pericolo", "occasionalità della condotta" e "modesto grado di colpevolezza". Nel caso dei migranti irregolari la condotta non è "per nulla occasionale", spiega il collegio, che ha rinviato nuovamente al giudice di pace.
ats/joe.p.