Flavio Cotti, deceduto mercoledì a Locarno all'età di 81 anni, è stato il secondo ticinese a guidare il Dipartimento degli affari esteri. L'attuale responsabile del DFAE Ignazio Cassis, lo ha ricordato in un tweet.
"È con grande tristezza che vengo a conoscenza della morte di Flavio Cotti", ha scritto il consigliere federale. Il suo spirito politico aleggerà sempre nel Dipartimento federale degli affari esteri. Le mie sincere condoglianze alla famiglia del caro amico Flavio".
"Avrei tanto voluto approfittare di più della sua esperienza", ha poi affermato ai nostri microfoni Cassis, ricordando un incontro a Bellinzona dopo la sua elezione, "ricco di emozioni e di ricordi che lui aveva del dipartimento e che aveva evocato camminando lungo Viale Stazione. (...) La sua esperienza aleggia ancora nel dipartimento".
RG 12.30 del 17.12.2020 La reazione di Ignazio Cassis
RSI Info 17.12.2020, 13:45
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Il collega di partito ed ex ministro cantonale Renzo Respini lo ha definito ai nostri microfoni "un signor consigliere federale. Le sue linee d’azione erano la concretezza e la cucitura costante, puntigliosa, della ricerca del consenso attorno alle idee forti della sua azione politica".
RG 07.00 del 17.12.2020 Le reazioni di Renzo Respini e Franco Cavalli raccolte da Pervin Kavakcioglu
RSI New Articles 17.12.2020, 08:00
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Respini, divenuto consigliere agli Stati proprio durante l'ultima legislatura di Cotti in Consiglio federale, ricorda così gli anni di Cotti nel Governo ticinese. "Era il consigliere di Stato che arrivava in ufficio la mattina prima delle sei, che convocava i collaboratori alle sei e mezza del mattino e che era esigente con sé e con gli altri", ricorda Respini. "Ha impostato una gran parte della politica a livello ticinese". Ma, ricorda Respini, "c'è sempre stata in lui la vicinanza alla gente, per lui ogni persona era importante".
"Eravamo da sempre amici, come locarnesi, ci vedevamo abbastanza spesso. Quando mi misero in lista per diventare presidente del partito socialista svizzero, incarico a cui rinunciai, mi chiamò e mi disse 'che bello, dai che poi lavoriamo insieme'", ricorda invece Franco Cavalli.
"Era una grande personalità e uno statista a cui la Svizzera deve molto", ha dal canto suo sottolineato su Twitter il presidente del PPD svizzero Gerhard Pfister.
"Era un popolare democratico classico, forgiato da studi in istituti cattolici e da letture importanti. Culturalmente parlando era sicuramente una persona di livello". Cosi lo ricorda l'ex consigliere federale Pascal Couchepin sulla Regione. "Quello che colpiva di Flavio Cotti erano la sua finezza e la capacità di affrontare le questioni con piglio sottile. È vero, a volte risultava forse un po' complicato, almeno dal mio punto di vista, ma dalla sua azione politica emergevano con chiarezza intelligenza e cultura".
RG 07.00 del 17.12.2020 L'intervista di Paola Latorre a Ruth Dreifuss
RSI Info 17.12.2020, 08:00
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"Aveva una posizione conservatrice per molti aspetti, ma anche una volontà di cambiamento e sapeva come tentare di convincere i colleghi. Una persona molto intelligente, non sempre facile, che ha portato tanto al paese", ricorda invece Ruth Dreifuss, la socialista che appena eletta in Governo gli succedette al Dipartimento federale dell'interno. "Trovai delle idee di politiche che mi è piaciuto molto portare avanti dando il mio accento, come la LAMal, che era realmente un'opera di Cotti", ricorda Dreifuss, e "avviato i primi passi di politica della droga. C'era inoltre la volontà di promuovere l'uguaglianza fra uomo e donna". L'ex consigliera federale ricorda anche i disaccordi con Cotti, in particolare sul ruolo della Svizzera nella Seconda guerra mondiale, "ma abbiamo sempre ritrovato la possibilità di una collaborazione molto stretta".

È morto Flavio Cotti
Telegiornale 16.12.2020, 21:00
Nella foto, in mostra all’ex Osteria Zoppi Broglio e scattata sui Monti di Rima (Broglio) il 3.8.1991: Achille Casanova, François Couchepin, Flavio Cotti, René Felber, Otto Stich, Jean-Pascal Delamuraz, Arnold Koller, Adolf Ogi, Kaspar Villiger
Il ricordo della sua Lavizzara
Flavio Cotti è stato ricordato anche dal comune di Lavizzara, dove aveva le sue origini. "Nelle due occasioni in cui le Camere federali lo hanno eletto alla presidenza della Confederazione, nel 1991 e poi nel 1998", si legge in una nota inviata alla stampa, "Flavio Cotti ha voluto ricordare il suo paese nativo rendendo visita alla Lavizzara con il Consiglio federale al completo, organizzando una camminata popolare da Broglio fino a Sornico. Fiero delle sue origini Flavio Cotti ha contribuito in modo importante alla copertura della pista di ghiaccio e allo sviluppo di un altro importante progetto per il Comune di Lavizzara quale promotore del Centro internazionale di scultura di Peccia che verrà inaugurato ufficialmente nel maggio 2021".