Ticino e Grigioni

Il raduno dei tiratori a Faido accoglie gli appassionati

Si è tenuta sabato la giornata ufficiale della 20esima Festa cantonale ticinese di Tiro - Due settimane di eventi e attorno ai 55’000 colpi sparati

  • Ieri, 20:15
02:59

Festa di tiro, obiettivo centrato

Il Quotidiano 12.07.2025, 19:00

Di: il Quotidiano/M.Mar. 

Circa 300 persone hanno preso parte alla giornata ufficiale della 20esima Festa cantonale ticinese di Tiro a Faido sabato. Competizione sportiva e intrattenimento hanno attirato circa 6’000 iscritti da tutta la Svizzera alla manifestazione, che è iniziata il 4 luglio e si concluderà il 20 luglio.

A Faido hanno sfilato le Milizie Napoleoniche di Leontica e Ponto Valentino, il Gruppo Spada nella Rocca, i Gruppi Costumi di Giornico e Chironico, considerati pezzi di storia militare e di tradizioni del Ticino.

“Se guardiamo le origini della federazione, questa è nata come associazione di singole persone”, ha dichiarato la Quotidiano Luca Filippini, presidente della Federazione svizzera di Tiro, spiegando che queste persone erano “sicuramente sempre vicine all’ambito militare e della difesa”. La cosa più importante però è “farsi vedere, mostrare le bandiere, la storia, la tradizione”, e soprattutto “da dove veniamo e dove vogliamo andare”, ha concluso il presidente.

Il 19esimo Tiro cantonale si era tenuto a Mendrisio nel 2016, questo perché in Ticino “abbiamo poche piazze di tiro abbastanza grandi da ospitare un evento di questo genere; gioco forza possiamo organizzare un Tiro cantonale ogni 8/10 anni”, ha riferito Maurizio Giannella, presidente dell’organizzazione Festa cantonale di Tiro. Nonostante ciò, la pratica è assai diffusa nel Cantone, dove si contano una sessantina di società.

La Festa cantonale è inoltre l’occasione di testare un nuovo sistema elettronico per calcolare i punti. Durante la manifestazione, infatti, Davide Allidi, della Società carabinieri faidesi, riferisce che “prevediamo che verranno sparati sui 55’000 colpi”, poiché “ci sono molte serie da sparare”, e “i tiratori non vengono per tirare solo una decina di colpi”.

Per chi non è avvezzo alla disciplina è difficile separare il tiro dall’attualità. Secondo Giannella però, occorre cambiare questa immagine secondo cui “ogni volta che una persona imbraccia un fucile o impugna una pistola bisogna accomunarlo alla guerra, ad un reato o a qualcosa di cruento”, perché “noi facciamo solamente uno sport”.  

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