Ticino e Grigioni

Una truffa d’autore

Rinviati a giudizio due italiani che nel 2022 avrebbero sottratto, a una collezione privata del Luganese, una trentina di opere d’arte

  • 27 settembre, 16:29
  • 27 settembre, 20:08
  • INFO

Truffa nel mondo dell'arte

Il Quotidiano di mercoledì 27.09.2023

Di: Francesco Lepori

De Chirico, Léger, Sutherland, Crippa, Nag Arnoldi. Sono solo alcuni dei celebri artisti citati nel rinvio a giudizio emesso, alla fine di agosto, dalla procuratrice Chiara Borelli.

È il filone principale di un’inchiesta che in aprile ha portato all’arresto di due cittadini italiani, di 60 e 65 anni, a cui una collezione privata del Luganese aveva affidato delle opere d’arte per destinarle alla vendita. Una trentina tra dipinti e sculture, che gli imputati hanno inizialmente esposto a Mendrisio, per poi spostarli in vari magazzini del Luganese.

I problemi sono sorti quando la proprietaria ne ha reclamato la restituzione. Cosa che il 24 novembre scorso, nell’ambito di una procedura cautelare, è stata ordinata dalla pretura. A quel punto, per non riconsegnare le opere i due ne avrebbero inscenato la vendita a terzi, in Italia. Il tutto con tanto di finta caparra da 300’000 franchi.

Di qui la denuncia, che unita alle segnalazioni giunte per altre fattispecie ha dato avvio alle indagini del ministero pubblico. Tentata truffa, appropriazione indebita e falsità in documenti le accuse ipotizzate contro i due italiani. Addebiti sui quali, sempre secondo le nostre informazioni, durante l’inchiesta ci sarebbero state parziali ammissioni.

Il processo, di cui non è ancora stata fissata la data, si terrà alle Assise Criminali. La Corte sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta. Uno degli imputati è tornato nel frattempo a piede libero. L’altro, invece, si trova tuttora dietro le sbarre, in regime di espiazione anticipata. Per loro l’accusa intende chiedere pene comprese tra i due e i cinque anni di carcere. 

  • INFO

Ti potrebbe interessare