Continua a crescere l’entità delle malversazioni imputate a Danilo Larini, il 43enne di Morcote arrestato in novembre su ordine del procuratore pubblico Andrea Minesso. Il totale si aggira ormai attorno alla cifra di 40 milioni di franchi. All’elenco dei clienti truffati si è aggiunta infatti una fondazione italiana, che dietro la promessa d’investimenti ad alto reddito (con tassi del 6,5%) gliene aveva affidati ben 25. Come garanzia era stata prodotta una polizza assicurativa sulla vita di una compagnia di Vaduz.
Di quella montagna di soldi è rimasto però ben poco. Qualche milione al massimo, calcolando il valore dei beni sequestrati a Larini. Una parte del denaro sarebbe servita appunto a finanziare il suo elevato tenore di vita. Il resto l’avrebbe impiegato per coprire le perdite accumulate in precedenza. Il classico "buco tappa buco", insomma, diventato nel tempo un’autentica voragine. E non è finita: il numero di vittime potrebbe presto aumentare ancora.
Francesco Lepori