Uve di qualità, rese totali leggermente superiori e minori difficoltà meteorologiche rispetto agli anni scorsi, che sono stati problematici. Si presenta così - al momento - l’annata viticola 2025 che si avvicina alla vendemmia. Le condizioni sono state ottimali ad eccezione delle abbondanti piogge di inizio giugno, “proprio durante la fioritura, con conseguenze visibili sullo sviluppo dei grappoli”, ha ricordato il presidente della Federviti Davide Cadenazzi in occasione dell’annuale conferenza stampa, giovedì alla cantina Caprara di Biasca.
Si prospetta un raccolto fra i 55’000 e i 58’000 quintali, mentre il prezzo di riferimento medio dovrebbe attestarsi attorno ai 4 franchi e 20 centesimi.
Fra le sfide, Cadenazzi ha citato quella posta dagli ungulati, che causano ancora danni importanti (incontri in proposito sono in corso con gli uffici cantonali preposti), e quella rappresentata dalla popilia japonica, coleottero che colpisce anch’esso soprattutto nel Sottoceneri.
Non meno rivelante, è l’evoluzione delle abitudini dei consumatori, un fenomeno globale che si riflette anche sulle vendite di vino ticinese, anche se in modo meno marcato del resto della Svizzera. La preferenza per bianchi e spumanti potrebbe tuttavia diventare un problema per produttori specializzati soprattutto nei rossi, per quanto il merlot si presti a vinificazioni diverse.

Buona annata viticola
Il Quotidiano 28.08.2025, 19:00